Mi sono deciso a
scrivere un post sul mio blog oramai in disuso almeno per tentare di
contribuire ad una discussione costruttiva riguardo al quesito referendario di
riforma costituzionale previsto per il prossimo 4 Dicembre 2016. Sarà un post
lungo, anzi lunghissimo. Chi pensa che leggere il mio post sia una perdita di
tempo, chi non ha tempo, chi vuole una versione più corta del mio pensiero, può
leggersi quello che ha detto Monti nell'intervista al Corriere; lo condivido al
95% e potete usarla come mia posizione ufficiale.
Chi invece non ha
voglia di essere coinvolto, a chi non frega nulla, a chi crede alle bufale da
una parte e dell’altra, chi (come milioni di americani) preferisce farsi
passare le notizie solo da Facebook, per me, può anche starsene a casa il 4
Dicembre. Che voti per il SI o per il NO, il tuo voto è solo deleterio, se non
sai per cosa voti e non sei un elettore informato. Vai allo stadio, fatti una
partita di calcetto, guardati una puntata dei vari programmi della De Filippi,
una replica del Grande Fratello va bene uguale.
Spero che chi
voglia votare SI al referendum sia comunque interessato alle mie ragioni per
cui voterò no, giusto per avere un altro punto di vista. Mi ritengo una persona
razionale e se state leggendo queste righe, credo che almeno mi concediate il
beneficio del dubbio; vi invito, dunque, sia a leggere fino in fondo, sia a
lasciare un commento con il vostro punto di vista o il vostro blog o un
articolo che pensate possa confutare il mio punto di vista.
Entrerò nel
merito della riforma e del quesito seguendo un’analisi super partes, punto per
punto che si trova sul seguente sito.
Tutti i punti
sono spiegati in relazione a come funziona la costituzione adesso e con i due
scenari: cosa succede se vince il Si o se vince il No.
Leggendolo tutto,
sebbene sia un articolo lungo, vi permetterà di sapere precisamente su cosa
verte il referendum; è importante, perché sia la campagna del sì che quella del
no strumentalizzano i contenuti per portare a casa voti, facendo di una
modifica così importante alla nostra Costituzione un affare da niente. Tenendo
conto che nel mio partito, quello del no, ci sono sì imbecilli e ignoranti
(nell’ordine: tutta la destra extragovernativa, tutta la sinistra
extraparlamentare, i cinquestelle), ma anche costituzionalisti e tecnici
importanti (Monti ad esempio) e soprattutto l’ANPI (Associazione Nazionale
Partigiani d’Italia), penso che una lettura del voto molto razionale sia
d’obbligo.
Ci tengo a
sottolineare che il voto al referendum non è affatto correlato con l’azione perpetrata
dal governo Renzi, non è un voto per esprimere un giudizio sull’operato del
Governo, sebbene io nel mio scritto entrerò nel metodo, lasciando stare il
merito, dell’azione del Governo e soprattutto della persona di Matteo Renzi.
Metterò in discussione la credibilità di chi si appresta a modificare la nostra
costituzione solo nei punti in cui il quesito referendario non dà alcuna
garanzia su come sarà concretamente effettuata la riforma e demanda a questo
Governo la stesura delle leggi (che poi dovranno essere convalidate dal
parlamento). L’unico metro di giudizio che ho è la credibilità e
l’attendibilità del Governo e del Presidente del Consiglio. Queste parti
saranno evidenziate in rosso per denotare quanto di questa riforma non sia
ancora stato scritto ed su quanto il voto non deciderà nulla.
Punto 1), Bicameralismo perfetto: rimango dell’idea che il sistema attuale non sia
perfetto (e non esiste un sistema di governo perfetto a questo mondo), ma che
se deputati e senatori facessero il loro lavoro, il sistema funzionerebbe mille
volte meglio e la riforma non sarebbe né così necessaria, né così mal fatta.
Eliminare una
parte dei senatori non serve a niente se la gente che popola il Senato è
composta dagli stessi fannulloni di sempre. Possiamo fare una analogia con la
scuola italiana che sicuramente tutti avrete vissuto (nel bene o nel male)
sulla vostra pelle: questa riforma è l’equivalente della pratica malsana per
cui si alza il voto a tutta la classe di
2 punti per dovere di statistica e perché se hai una classe di ignoranti non ne
puoi bocciare il 70%, secondo la logica del “si fotta la meritocrazia”; se il
sistema non funziona non è colpa dei fannulloni che siedono i banchi delle
camere, ma del sistema stesso e quindi si cambiano le regole, non si cambiano i
fannulloni. Piuttosto che forzare deputati e senatori a fare il loro dovere,
cambiamo le regole per venire incontro ad un sistema corrotto. Io non ci sto.
Piccolo appunto: occorre una legge elettorale nuova non una costituzione nuova.
Che il potere torni nelle mani del popolo permettendo di specificare le
preferenze. I mafiosi e i corrotti ci saranno lo stesso in parlamento, ma
almeno esisterà la possibilità che persone oneste che si fanno una onesta
campagna elettorale vengano elette a furore di popolo. Con questa legge
elettorale non è possibile che ci siano persone non colluse con una parte o con
l’altra in parlamento, in quanto sono i partiti, con le liste bloccate a
decidere chi occuperà quei banchi.
Punti 2) e 3_a), Il senato dei cento. Sarò breve: l'immunità dei senatori non
eletti dal popolo è il peggio del peggio che possa capitare. Già, ad oggi
l’immunità parlamentare in Italia è quasi il duale di impunità. Se il senato
non è eletto, allora esiste la concreta possibilità che ogni consiglio
regionale mandi al Senato chi per qualunque ragione (corruzione, mafia, truffa,
compravendita di voti, concussione…) non debba subire un processo e non debba
essere condannato. In un sistema come quello italiano, ve la sentite di
lasciare tutto questa libertà di scavalcare la legge? Mafiosi, ciellini, ma
anche esponenti delle varie coop o delle multinazionali i cui interessi non
sono quelli dello Stato, ma solo i loro interessi personali, potranno essere
messi lì per pura necessità di favori elettorali.
Inoltre i poteri
del Senato saranno diversi e più complicati alla faccia della semplificazione.
Vogliamo abolire il senato, bene, allora tabula rasa. Il senato dei cento è una
scelta assolutamente deleteria per tutti noi cittadini, aggrava la situazione e
corrompe ancora di più il quel malcostume che in Italia impera e toglie spazio
ai cittadini.
Punto 3_b), I nuovi Senatori. Ecco che entro nel merito della
fiducia in questo Governo. Io non voto una modifica alla Costituzione se devo
dare fiducia a renzi ed al suo Governo dopo quello che, a me, elettore del PD,
elettore delle primarie, è stato promesso e non mantenuto; dopo le sue menzogne
sull’Italia che cambia verso, le promesse su una nuova politica, il suo “Letta
stai sereno”, sul pagamento delle tasse alla Chiesa, sul fatto che non era
interessato al ruolo di Presidente del Consiglio se non dopo una vittoria alle
elezioni, una riforma elettorale promessa e di nuovo fatta coi piedi. Sappiamo
tutti come è andata: dopo avere vinto le primarie (votato anche da me) ha
silurato il governo Letta e lo ha fatto decadere, non è stato eletto
direttamente dal Popolo ergo non ha vinto le elezioni per diventare presidente
del consiglio, è venuto a patti con gentaglia come il pluri-imputato
Verdini parte della presunta loggia P3 e
politici di una serietà fuori dal comune (sarcasmo) come Alfano. Altro che
“cambiare verso” Renzi è sempre di più espressione della vecchia politica che
dichiarava di volere rottamare.
Non è
chiaro come saranno scelti i senatori e siccome la ragione è politica, io non
posso permettermi di lasciare carta bianca a questo governo, a questo
parlamento, su una questione così importante. Negli ultimi giorni poi i toni
sono stati schifosamente antieuropeisti, bassa politica nei confronti
dell’Europa per avere consensi in ambito referendario. Sei un politico poco
serio se vai dietro ai voti facili dei populisti antieuropeisti, non hai una
linea politica tua e dimostri di non avere ideali (il no alle sanzioni alla
Russia, la manovra economica rischia di essere bocciata dall'Europa per le
misure una tantum, di nuovo vecchia politica, la cancellazione di EQUITALIA che
puzza di condono, (perché hai voglia a fare una perenne campagna elettorale, ma
se uno non ha pagato le tasse ed è moroso col fisco, la multa la deve pagare,
senza sconti. Di nuovo si torna a parlare di eguaglianza davanti alla legge e
di correttezza nei confronti di chi ha sempre pagato le tasse e di credibilità
di questo Governo).
Punto 4), i Senatori a Vita. Mi lascia indifferente, SI o NO, i
senatori a vita per me andrebbero cancellati, ma se rimangono non devono fare
pendere l’ago della bilancia.
Punto 5), il Presidente della Repubblica. Pessima semplificazione del sistema di
voto. Mettere i 3/5 dei presenti dà la possibilità di introdurre colpi di mano.
Il Presidente della Repubblica non è un fantoccio in mano al Parlamento; ha
poteri forti e precisi e promulga le leggi. In uno Stato come l’Italia io non
mi sento di escludere che una elezione fatta con i 3/5 dei presenti possa
essere forzata o comprata o anche peggio. Di nuovo: se il parlamento non sa
mettersi d’accordo allora non si cambia il sistema, si impone che le persone
lavorino e trovino accordi. Sono lì per quello, non per scaldare il banco.
Punto 6_a), il voto in data certa. Anche su questo punto della riforma sono
neutro, ma mi devo ripetere: non si cambia il sistema, si cambia il modo di
lavorare. Se l’iter è lungo, è perché la gente non lavora. Ci sono leggi che
passano tra camera e senato e nel giro di 2 settimane sono approvate se ne esiste la
volontà. Non si esautora il Parlamento delle sue funzioni con una via
preferenziale, anche se ammetto che possa essere necessaria, purché non se ne
abusi, come oggi si abusa dello strumento referendario, dello strumento "decreto legge" o della imposizione della fiducia (e allora torniamo al punto di partenza, su come lavora l’odierno
parlamento)
Punti 6_b) Coerenza, 7) Abolizione delle province
e 8) Abolizione del CNEL: sacrosante da fare subito, mi spiace votare no anche a loro, ma le devo
sacrificare, la politica è fatta di compromessi. Per poche cose buone, ce ne
sono troppe pericolose o sbagliate.
Punto 9), competenza tra Stato e Regioni. Ritorniamo al punto 3_a) sul Senato dei 100. Dopo anni a
combattere per il federalismo mal fatto (vogliamo fare l’esempio dei miliardi
di euro di buco nella sanità della regione Lazio durante gli anni di governo di
quel fascista di Storace, perché nessuno controllava a livello nazionale cosa
facesse la Regione?) adesso si tolgono poteri alle regioni di nuovo
centralizzando o creando scontri di potere tra governo centrale e ogni singolo
governo regionale. Facile pensar a un governo centrale di destra che mette i
bastoni tra le ruote alle regioni di sinistra (o viceversa) su temi importanti
come la sanità (pensiamo alla legge sull’aborto per stare in tema di diritti
negati o leggi sulle unioni civili omosessuali o sul fine vita, tutta roba per
cui i cattolici i ciellini e la Chiesa sono contrari ad esempio). Torniamo al
punto del senato dei cento perché? Perché la spacciano come una riforma alla
tedesca, peccato che in Germania il senato è fatto da gente eletta dal popolo
(i capi di regione) e che le regioni sono federali! Qui nel referendum si
promette un Senato su base regionale, ma nessun cittadino elegge i
rappresentanti delle regioni al Senato e in più nella stessa riforma si tolgono
poteri alle regioni! Per me è roba da matti!
Punto 10) Leggi di
iniziativa popolare. Buono anche
questo punto, purtroppo lo devo sacrificare.
Punto 11), Referendum. Sulla regolamentazione dei referendum il mio nervoso sale alle
stelle! È stato concepito come estrema ratio dai nostri padri costituenti e ne
è stato abusato l’uso da parte di tutti negli ultimi 40 anni. Troppo fumosa la
riforma specialmente sul referendum propositivo. Senza contare che non si può,
ideologicamente parlando, abbassare il quorum su un referendum a meno del 50%
+1 degli aventi diritto. Se uno non partecipa, decide di non avvalersi del suo
diritto di voto; è gravissimo che su un referendum il quorum non tenga conto
anche di chi decide di non votare.
Punto 12), QUOTE ROSA. Ma scherziamo?!?! MAI nella Costituzione! Le
quote rosa sono il simbolo di un maschilismo dominante, un sintomo della mancanza
di meritocrazia. L’eguaglianza la si promuove con
leggi apposite non la si impone per decreto. Occorre lavorare a livello sociale
perché le donne siano rispettate come gli uomini e vengano rispettate dagli uomini. Con le quote rosa in
Costituzione si da un altro strumento in mano ai corrotti e ai mafiosi. Che non
si faccia lo sbaglio di pensare che le donne non facciano parte del sistema
corrotto in cui l’Italia giace, solo per questioni di genere.
Punto 13), eleggibilità del presidente della
Repubblica. Modifica necessaria se si elimina l’eleggibilità
del senato.
Punto 14), Tutela delle minoranze e
statuto delle opposizioni. Porcata fumosa e inconcepibile.
Nulla è chiaro su questo punto, devo votare no, perché non voglio lasciare a
questo Governo, a questo Parlamento la possibilità di modificare a suo piacimento e rovinare o complicare le cose.
Concludendo: la questione del Referendum sulla modifica alla Costituzione non può e non deve né essere relegata ad una mera valutazione del Governo Renzi, ma deve essere trattata nel merito della riforma che propone. Il mio punto di vista, che mi spinge a votare NO a questa riforma di basa sull'analisi della riforma stessa che vedo atta ad indebolire la forza della nostra Costituzione e a perpetrare e rafforzare quel malcostume mafioso e clientelare che ci ha portato a questo punto. La riforma non serve a nulla se non si cambia la Legge Elettorale, e una riforma costituzionale del genere, sebbene contenga alcuni passi avanti, rimane comunque malfatta e ambigua e può solo portare ad un peggioramento della situazione nel nostro Paese.