Monday, July 12, 2010

Tropisch Berlin

Sebbene l'afa a Berlino sia rara al giorno d'oggi come una vergine sedicenne, abbiamo ormai capito che il clima è impazzito e le sedicenni pure. La situazione tedesca in questi giorni si sta facendo esplosiva, tutto il paese è in preda ad ondate di calore. Capisco l'estremo rammarico della Curia Vescovile, ma non mi riferisco alla attuale condizione delle under sedici.
Qui i termometri arrivano solo fino a 30-32 gradi, qualcuno si può permettere il lusso di un apparecchio elettronico che segni i 33 gradi e mezzo. Infatti il più famoso sito internet di previsioni del tempo qui in Tedeschia, alle ore 12.00 è già fuori scala.





Alle 14.00 si raggiungono i 37 gradi: dal rosso si passa al nero; non c'è speranza, siamo spacciati.





I numerosi laghi sono presi d’assalto, le piscine strabordano di gente e perfino i nudisti, che qui abbondano, hanno rinunciato a protestare quando vedono qualcuno in giro in costume da bagno. In ogni parco c’è qualcuno che si arrostisce al sole o che arrostisce carne a qualunque ora di qualunque giorno della settimana.

Sono pure comparse le cicale, sebbene dichiarate estinte in tutto il paese nel '78, che con il loro cicaleccio rendono la pianura prussiana una sorta di Maremma tedesca: ci mancano solo un paio di ginestre, tre ulivi e quattro manze. Beh, per quelle se si cerca bene si trovano facilmente: basta solo fare una bella cernita tra vacche da monta, cavalle da tiro e scrofe da ingrasso.

Il mio capo mi ha suggerito che, essendo l’unico privo di ventilatore, potrei iniziare a lavorare alle 3 del mattino e finire per le undici, di modo da farmi un rilassante sonnellino pomeridiano nel mio appartamento simil-serra. Non sto scherzando, me lo ha suggerito davvero. In tedesco, ovviamente, ma credo di avere capito bene quando me lo ha ripetuto per due volte in inglese. Se fossi rimasto ancora inebetito probabilmente avrebbe provato a spiegarmelo in italiano.

Insomma, come direbbe mia nonna se non avesse l'Alzheimer:
"Fa un caáld da mórer!"


Che afa che fa...