Tuesday, December 23, 2008

La Verità è scritta nei Libri


Se supponessimo per un attimo di dare retta a quello che c'è scritto in un libro, avere fede in quello che vi è scritto, fondare la nostra vita sulle parole, le sue frasi, i suoi insegnamenti, su di un'opera di pura fantasia scritta da qualcuno con un'ottima immaginazione e qualche grado di istruzione più di noi, probabilmente ci ridurremmo ad essere prede di credenze popolari, di ambigui predicatori o di presunti Dei onnipotenti.

Partendo dal presupposto che le tre più grandi religioni monoteiste si basano su scritti che un tempo venivano letti e seguiti con estremo rigore e negli ultimi anni solo "interpretati in funzione del momento storico", allora possiamo affermare che ci è permesso di decidere a quale libro credere. Io decido di credere alla saga di Harry Potter. Come molti di voi sapranno, secondo queste Sacre Scritture, esiste un posto nel cuore dell'Inghilterra dove vengono istruite persone speciali, uguali a noi per caratteristiche fisiche, ma dotate di poteri particolari: poteri magici. Questi fantastici individui si mischiano tra noi Babbani senza minare i nostri fondamenti di vita, senza intromettersi nei nostri affari, a meno che qualche grande Mago Oscuro non attenti alla nostra incolumità. Siccome io credo negli insegnamenti contenuti nei Sette Libri Sacri e sono fermamente convinto che con un po' di magia in più le nostre insignificanti vite sarebbero di sicuro migliori, sono indignato degli attacchi fatti in passato da parte della Chiesa Cattolica al mio neonato credo. Infatti, se c'è qualcosa che ci hanno insegnato i professanti delle altre religioni, è che un vero credente NON DIMENTICA. MAI.

Tralasciando di commentare gli eventi narrati nel Vecchio Testamento in quanto troppo facilmente attaccabili e chiaramente frutto dei deliri di un ubriaco cocainomane preda di assurde manie di grandezza, mi dedicherò a confutare alcuni emblematici eventi descritti con cura di particolari nel Nuovo Testamento; quando sarò giunto alla fine, converrete di certo con me nel ritenere la mia l'Unica e sola religione che abbia un fondamento basato su fatti reali.

Dovete sapere che il Nuovo testamento è basato su vita, morte e miracoli di un tizio di nome Gesù Cristo che, oltre ad andare in giro a cercare travi (e non pagliuzze) negli occhi di poveri sprovveduti e ad aizzare folle estatiche a scagliare pietre (senza peccato) su ignari malcapitati, si è occupato anche di miracoli, a quanto si dice, facendo una buona impressione.
Ebbene, no. Non è andata così, io vi svelerò tramite facili esempi che Gesù non ha compiuto alcun miracolo, bensì ha usato la magia, perfettamente descritta nei Sette Libri Sacri di Harry Potter.

L’elaborazione dei pani e dei pesci
Dal Vangelo secondo Giovanni 6, 1-15:
Dopo questi fatti, Gesù andò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberiade, e una grande folla lo seguiva, vedendo i segni che faceva sugli infermi. Gesù salì sulla montagna e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. Alzati quindi gli occhi, Gesù vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: “Dove possiamo comperare il pane perché costoro abbiano da mangiare?”. Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva bene quello che stava per fare. Gli rispose Filippo: “Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo”. Gli disse allora uno dei discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: “C’é qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’é questo per tanta gente?”. Rispose Gesù: “Fateli sedere”. C’era molta erba in quel luogo. Si sedettero dunque ed erano circa cinquemila uomini. Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li distribuì a quelli che si erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, finché ne vollero. E quando furono saziati, disse ai discepoli: “Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto”. Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato. Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, cominciò a dire: “Questi é davvero il profeta che deve venire nel mondo!”. Ma Gesù, sapendo che stavano per venire a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sulla montagna, tutto solo.
Anche sorvolando sugli strani “segni che faceva agli infermi” e sul fatto che in quel posto vi fosse “tanta erba”, secondo il Vangelo di Potter (Harry Potter ed i doni della morte, n.d.r.) il cibo è una delle cinque Principali Eccezioni alla Legge di Gamp sulla Trasfigurazione degli Elementi: non lo si può creare dal nulla, lo puoi però tranquillamente moltiplicare a dismisura a patto che ne abbia già un po’. Come pensate che si nutrano i maghi oggigiorno, senza nessun fazzoletto di terra da coltivare, vivendo in semiclandestinità?




Le nozze di Cana
In questo mirabolante episodio l’essere superiore in questione, oltre ad autoinvitarsi con qualche amico poco raccomandabile ad un matrimonio, entrando nel parcheggio con la musica a palla e una canna in bocca (da qui il nome), si è reso capace di trasformare l’acqua in vino, per la gioia di tutti gli etilisti presenti e dei sui indegni amici. Beh, è un altro semplice esercizio di Trasfigurazione! Ma la professoressa McGrannit non vi ha insegnato niente? Se trasformo un puntaspilli in un porcospino, perché non dovrei riuscire a trasformare l’acqua in sangiovese?
Un tipico esempio di trasmutazione:




Secondo me, però, ci ha dato dentro anche con la birra...




Lazzarone: alzati e cammina!
Gesù è considerato l’Unto, il Santo, il Prescelto... Insomma l’incarnazione di un Harry Potter vissuto 2000 anni fa. Certo, sarebbe bello, se non fosse che il nostro piccolo mago Gesù (ormai lo abbiamo capito che era un mago abbastanza bravino) non fosse stato intriso di magia oscura fino al midollo. Nell’episodio di Lazzaro, narrato dal buon Giovanni, uno che di oppiacei se ne intendeva bene, si sostiene che il malcapitato, morto di malattia, sia stato a dir poco resuscitato dal Prescelto con la celebre frase che tutti conoscono. Beh, è facile da spiegare: uno degli incantesimi più oscuri è l’evocazione degli Inferi. Un Inferius non è altro che un cadavere usato come una marionetta ad uso e consumo del mago che compie l’incantesimo. Gli si possono fare compiere le azioni della peggior specie, oppure semplicemente ingannare quattro Giudei creduloni che non notano, presi dall’eccitazione, l’occhio un poco spento, lo sguardo strabico e la bava alla bocca. Infatti il nostro Lazzarone non compare più nel proseguo del Vangelo né in alcun altro scritto del Nuovo Testamento, probabilmente è stato lasciato in marcescenza da qualche parte.




How to: Camminare sull’acqua
Sembra sia stato il primo ad inventare l’incantesimo che permette il volo di un essere umano. D’altra parte anche Colui Che Non Deve Essere Nominato sapeva benissimo volare. Non ci si spiega perché, pur essendo padrone di un ottimo “stile libero”, si sia voluto cimentare in una magia tanto difficile, forse per non bagnarsi la gonnella e rivelare a tutti che non usava portare indumenti intimi.




I poteri psichici
Pare che il nostro Gesù sia stato anche un Legilimens, ovvero un mago in grado di leggere nel pensiero degli altri individui. Durante l’ultima cena, infatti, dopo avere lavato i piedi a tutti gli apostoli, dopo avere permesso a Giovanni di passare gran parte della serata con la testa poggiata sul suo petto (Gv13,23-25) egli rivelò che uno di loro l'avrebbe presto tradito. Storia affascinante, certo, se non ci soffermiamo a pensare che la storia si concluderà con una limonata ghei....



Ma perché, vi starete chiedendo, se sapeva che qualcuno lo avrebbe tradito, non se l’è data a gambe e sottana levate? Ma per il Gran Finale, no?

Il Gran Finale
Per Gran Finale si intende il mega incantesimo Cunfundus applicato a buona parte dei passanti durante la sua crocefissione. Colto da assurde manie di grandezza è riuscito a confondere tutti quanti, facendo credere di essere morto e poi di risorto dopo ben 3 giorni (esiste comunque la possibilità, essendo un perfido e potente Mago Oscuro che abbia spezzato la sua anima rinchiudendola in uno o più Horcrux in modo da essere immortale). Devo dire che l'incantesimo era potente, c'è gente ancora confusa al giorno d'oggi che pensa che il tutto sia successo davvero. Per chi mettesse sul piatto la storia dell’ “assunto in cielo con anima e corpo” vorrei ricordare che, come già dimostrato precedentemente, Egli sapeva volare da Dio (in tutti i sensi).
In effetti lo dicevano che era stato un po’ sopravvalutato....




Come si suol dire:
IMPROVEMENT your English. -.-'

Saturday, October 11, 2008

C'è grossa crisi....


È un mondo difficile. Così diceva il saggio Tonino Carotone già qualche anno fa. È ufficiale, siamo in recessione: le borse nell’ultima settimana hanno perso parecchi punti percentuali e continuano inesorabilmente a trascinare l’economia nel baratro; le banche falliscono, i governi intervengono, i manager che hanno portato le banche al fallimento percepiscono buone uscite a cinque zeri “e lo stato cheffà? Si costerna, si indigna, si impegna, poi getta la spugna con gran dignità...” Il governo italiano infatti tenta di introdurre un emendamento nascosto per salvarli tutti dalla galera. Siamo al tracollo: perfino la patria del capitalismo è costretta a correre ai ripari nazionalizzando le banche in fallimento, al fine di salvare i fondi pensione ed assicurativi dei contribuenti. Anche nella patria del liberismo, la buona vecchia Inghilterra, il sistema trema sotto il peso di un tracollo bancario che potrebbe superare il prodotto interno lordo dell’intero paese. Nella comunità europea c’è chi invoca fondi comuni, chi si vuole salvare da solo, chi non sa che fare. Ma una voce dissonante si alza dal coro, l’unica certezza in questo mondo pieno di miscredenza, un faro nella nebbia, una tenue fiamma di speranza:



Avete capito bene. Voi che riponete le vostre speranze nel Dio Denaro, che sperate nei bot, bond, cct, azioni e titoli di credito, voi che elevate preghiere al sommo libero mercato, che confidate nell’illuminazione della vostra banca quando vi consiglia sugli investimenti. Ebbene si, voi errate tutti, voi bramate l’ingiusto, voi marcirete all’inferno.
Il Papa così si è espresso, la sua parola rimarrà ferma nei secoli dei secoli. Amen. Ma a proposito di “nei secoli dei secoli”: sembra proprio, da questa sua uscita, che la parola di Dio sia l’unica cosa REALE in questo mondo altrettanto etereo. Riflettiamo sul significato delle parole. Agli ecclesiastici piace molto ricordare a tutti che le parole della Sacre Scritture siano sempre più da interpretare con il progredire dei secoli, ultimamente sono arrivati anche a dire che “eventuali forme di vita extraterrestre non sono incompatibili con la religione cattolica”. Torniamo alla parola di dio, che è l’unica cosa vera e tangibile nella nostra agognata esistenza, possiamo leggerla tutti i giorni, sulla Bibbia,che è una cosa vera e reale, come la parola stessa: Eva, Adamo che è vissuto mille mila anni, il serpente, Caino ed Abele, l’apertura del Mar Rosso (è da allora che si parla del canale di Suez), Noè e la sua arca, la torre di Babele, il cammino sulle acque, l’acqua in vino, il “lazzarone alzati e cammina”, la resurrezione, LA VERGINITA' DI MARIA…. Sono tutte cose vere e reali! Lo ha detto il Papone!
Altro che i soldacci sozzi e verdi, i petroldollari non sono niente, non sono importanti, non sono reali e bisognerebbe sbarazzarsene. A questo proposito in ogni parrocchia che si rispetti, durante ogni funzione, sarà il vostro parroco a prendersi l’onere di questo gravoso compito facendo scorrazzare dei bambini vestiti in gonnella tra i banchi di fedeli e chiedendovi l’offerta. Essì che in passato si era ancora più magnanimi: i peccati venivano assolti solo a chi voleva disfarsi dei beni materiali che venivano scambiati con la vendita… pardon, la concessione dell’Indulgenza. Erano bei tempi quelli, quando se avevi la sventura di avere una figlia le monache potevano accoglierla in convento: dietro lauta offerta in denaro o beni immobiliari. Ma vi pregherei di ricordare che solo la parola e l’ammòòòre di Dio sono reali. Infatti l’otto per mille, la chiesa mica ve lo chiede, siete voi che lo donate; ed il cinque per mille, che era nato come tassazione volontaria da dare alla ricerca? Se lo accaparrano a destra ed a manca anche numerose associazioni cattoliche. Ma permettetemi di ripetere che il denaro non è un bene necessario: solo la parola di Dio è reale! Ma dove vanno tutti questi soldi? Nella Banca Vaticana, ovviamente, il cui patrimonio ammonta a ben 5 miliardi di euro. Ah dimenticavo che è peccato chiamarla così: la Banca Vaticana è in verità l'Istituto per le Opere di Religione, se no non potrebbe essere parte della realtà e, nel caso non l’aveste capito, è solo la parola dell’altissimo ad essere vera, palpabile e reale.
Certo che, insomma, tutto questo ben di Dio, che non lo è perché è vacuo ed irrealmente tangibile, sarebbe assurdo che in qualche strano modo o per qualche strana legge essi debbano essere rigirati allo stato italiano. È infatti dall’alba dei tempi che nessuna chiesa, bene immobile o campo sportivo di proprietà della parrocchia paga le tasse di proprietà (la vecchia ICI), altro che prima casa. Inoltre l’illuminato governo Berlusconi, quello del 2001, decise di eliminare l’Imposta Comunale sugli Immobili anche per tutti i beni direttamente collegati alla cattolicità: università, BANCHE, associazioni... Ma facciamo un rapido calcolo: supponiamo che in ognuno dei 8101 comuni italiani vi sia una ed una sola chiesa, come tutti possono notare ciò è falso, essa avrà una superficie che, per difetto, si aggira intorno ai 200 metri quadri (tipo il duomo di Milano, insomma delle modestissime chiese). Tenendo conto che come imposta per la prima casa, mio padre pagava sui 300 euri per 80 metri quadri, facendo due conti si ottiene che OGNI ANNO la Chiesa rubava, pardon, consentiva allo stato italiano di non cadere nel peccato conservando fuori dalla irrealtà ben 12,15 milioni di euro. Per fortuna, e dico per fortuna, che ora l’ICI sulla prima casa non si paga più. C’è poi quella storia su una certa compagnia aerea che, sempre durante i cinque anni di governo Berlusconi a partire dal 2001, prima era indebitata fino al collo, poi le Poste Italiane hanno rastrellato azioni a d un prezzo doppio di quello di mercato e poi ha concluso un accordo con la santa sede (S.S.) per portare i pellegrini a Lourdes, Santiago di Compostela o giù di lì... Ma anche gli aerei ed i pellegrini sono irreali, come gli affari che fanno girare.
Inoltre la S.S. ha anche delle uscite ingenti. Ad esempio sai cosa costa mantenere un congruo numero di Guardie Svizzere, con tutte quelle uniformi colorate, le micidiali alabarde a cui va continuamente rifatto il filo e gli elmetti che vanno lucidati ogni santo giorno.
Eppure anche Egli (il Papa) decide di risparmiare più che può, per non scialacquare dell’irreale denaro. Nonostante siano secoli che la moda chiami, Egli non risponde mai, l’abito talare è sempre la solita gonnella, non porta mai le mutande, i preti sono sempre vestiti di nero perché costa poco, Egli si è concesso un solo lusso: le scarpe (proprio brutte) di Prada. Io non sono di certo un esperto di moda, ma a me pargono un po' da gay, o forse è l'effetto della gonnella?
Mi sorge il dubbio: non è che le ha comprate tarocche su ebay? Sto spilorcio.....

Esiste comunque qualcosa di alternativo alla S.S., esiste un'altra religione basata sul “Tu come la vedi?”.
È la religione di QUELO. Il profeta lo diceva già dall'alba dei tempi: C'È GROSSA CRISI!!! Lui predisse e noi non ascoltammo, non potevamo vedere!
Ricorda giovane adepto: “La risposta che cerchi è dentro di te, soltanto che è SBAGLIATA”.




Nella vita non c’è solo il denaro: ci sono anche l’oro, il petrolio, i diamanti, i titoli di credito...
(Zio Paperone)

Saturday, September 13, 2008

Sharing


In questo mondo sempre alle prese con la stagflazione dettata dalla (solita) crisi dell'economia (di guerra) dello Zio Sam, la gente si arrabatta per portare a casa il pane che, come molte delle vostre massaie preferite avranno notato, ha avuto un incremento pauroso negli ultimi tempi a causa delle speculazioni del solito Zio. Non importa che quando vai dal panettiere questi ti fa pesare il fatto che gli chiedi lo scontrino fiscale, l'importante è portarlo a casa (il pane, non il panettiere che di solito è più problematico da gestire di un idraulico che suona sempre due volte) risparmiando dove si può. E così che i nostri amici svizzeri, nel lontano 1948, inventarono ciò che poi venne chiamato car sharing e diede l'inizio ad una filosofia unica nella storia (lasciamo stare il comunismo per un attimo, eh) dove un gruppo di persone mette in comune ( e ridaje con il comunismo), riformulo: mette in compartecipazione (ancora con sto comunismo???) riformulo: dove un gruppo di persone mette (...) delle automobili a disposizione di altri individui al fine di portare benessere all'intera comunità (il solito comunista!!!), compreso se stesso, dividendo i costi e gestendo l'utilizzo della propria stessa medesima in quanto tale vettura. Questo diede luogo ad una piccola rivoluzione ed il concetto di condivisione (sharing, per i neofiti) viene esportato in molti altri campi nel corso degli anni: dal bike sharing al tanto odiato dalle major file sharing.
Bisogna precisare che gli svizzerotti di turno non hanno scoperto che l'acqua calda. Lo sharing c'è sin dai tempi antichi: chi sta pensando al primo comunista della storia (Gesù Crix, trisavolo di Karl Marx, come dimostra la foto qui di lato) che aveva deciso di condividere tutto con il prossimo, si sbaglia.
Mi riferisco al nobile gesto che compivano gruppi organizzati di persone sin dai tempi antichi: la prostituzione. La troia ed il magnaccio mettevano in share la gnocca della troia e la protezione del magnaccio, al fine di ricevere un congruo compenso per vivere entrambi, rendendo inoltre un ottimo servigio alla comunità.
Rimane il fatto che il concetto è mutato nel corso dei millenni, negli ultimi anni poi si sono sviluppati nuovi tipi di sharing. Ci sono le accompagnatrici che si fanno pagare per accompagnare sedicenti uomini di affari ai più disparati eventi mondani, potremmo chiamarlo girl sharing o wife sharing a seconda dei casi; poi c'è anche lo strano fenomeno del favor sharing, spesso messo in pratica a livello locale da illustri personaggi della vita pubblica italiana altrimenti detti mafiosi, in cui ci si scambiano favori con il solo utile fine di rimanere in vita o magari guadagnare qualche soldino legalmente. Negli anni novanta poi c'è stato il cash sharing poi sfociato in tangentopoli, ma questa è tutta un'altra storia.
Ebbene, anche Varese, con l'arrivo dei tanto agognati mondiali di ciclismo su strada, si è data allo sharing: il BIKE SHARING.
Ovviamente questa decisione è stata presa dalla giunta comunale sulla scia del fascino e della popolarità che i mondiali porteranno alla nostra ridente cittadina (e magari anche alle tasche di qualcuno). Varese è una città piccola il cui centro si gira a piedi al massimo in mezz'ora, tenendo conto che la città si trova in collina e che per andare dal lago al centro c'è di mezzo un dislivello di almeno 400 metri, la scelta di effettuare un servizio di bike sharing mi sembra del tutto azzeccata. Chi non si fa due vasche in centro il sabato pomeriggio per tentare di cuccare qualche pollastrella con le ascelle pezzate fino al ginocchio perché “ho a cuore il benessere della mia città e del mio portafoglio e quindi ho usato il servizio di bike sharing”?
Insomma questi mondiali hanno letteralmente fatto perdere la testa ai varesini per il velocipede, la draisina e la bicicletta. Qualcuno poi, un certo architetto Giuseppe Leoni, ha creato un'opera d'arte alquanto discutibile.
Qualche mese fa, sulla rotonda di Capolago, dove si staglia la sagoma di un fantastico Aermacchi MB326 di colore arancione che già farebbe strabuzzare gli occhi a qualunque pilota Libico impegnato a fuggire da un missile francese sopra il cielo di Ustica, sono spuntate come funghi delle losche figure in due dimensioni:



Nella mente (deviata) dell'architetto in questione, noto esponente leghista, non solo l'opera doveva risultare un idillio per la vista, il corpo e lo spirito di tutti coloro che la vedono all'uscita dell'autostrada, ma anche un'opera di esaltazione verso quella parte del panorama politico che ha permesso ai mondiali di avere luogo nella Città Giardino: la Lega Nord.
Ora, io non vorrei dire, ma se anche fosse vero che i leghisti in questione sono gli unici che nel nostro paese “pedalano” (Roma ladrona, spariamo sugli immigrati, morte ai teroni, federalismo, secessione e chi più ne ha più ne metta) perché affliggerli con un “opera” di fattura così infima?
I casi sono due: o l'architetto in questione è un completo ritardato ed ha comprato la laurea allo IULM, oppure ha l'età cerebrale di un bambino di 5 anni.
Primo: le dimensioni spaziali sono tre, inutile tentare di mistificare gli ingombri di Calderoli eliminando la dimensione della profondità.
Secondo: la prospettiva HA delle regole, non è il caso di inventarne di nuove, tanto meno di errate.
Terzo: chi ha disegnato i visi dei poveri malcapitati? Topolino? Topo Giogio? Un bambino di 4 anni?
Quarto: se fossi stato in Bossi mi sarebbero girati i cosidetti; già il povero cristo ha avuto una mezza paresi, parla come un ubriaco (più di prima) e fa fatica a camminare, perché infliggergli una nuova sofferenza raffigurandolo come un ebete totale?



Sarà per questo motivo che alcuni fedelissimi dell'Umbertone nazionale, esasperati da quest'opera degna, permettetemi di ripeterlo, di un bambino di 3 anni, hanno deciso di inscenare una protesta mascherando ogni ciclista con una testa d'asino con scritto “somari mondiali”.



Purtroppo i media hanno sguazzato nella notizia come un porcello sguazza nel fango o Bettino sguazzava nelle tangenti, tirando in ballo perfino la Digos. Ebbene, no! Lo spirito della protesta, sono sicuro che non fosse rivolto contro gli esponenti della Lega raffigurati, bensì verso l'architetto in questione ed il suo pool di 148 scienziati delle confetture e luminari della nutella, che hanno realizzato un obrobrio simile: si, effettivamente sono proprio dei somari mondiali.



Ringrazio Emanuele per aver cercato di convincermi fino all'ultimo ad andare a fare Ing. Gestionale.

Friday, August 15, 2008

Barcelona 2008


La vacanza di quest'anno mi ha riservato ben due settimane nella capitale della Catalunya.
Innanzitutto io, a Barcelona, ci sono andato anche per imparare lo spagnolo. Come l'anno scorso mi sono ritrovato una insegnante gnocca catalana ventitreenne che non sapeva, però, parlare inglese: vabbè che sei laureata in filosofia castigliana, ma non mi sembra una buona scusa. La tipica squallida residenza universitaria dove alloggiavamo era in centro a cento metri dall'Hard Rock Cafè, nel quartiere ghei della città: l'Eixample o Gayxample come lo chiama la gente del posto.
Non è poi un gran che male in quanto ci vivono sono i gay, persone notoriamente ricche, quindi non c'era criminalità ne troppo lerciume per strada. Diciamo che ce ne siamo accorti subito che qualcosa non andava: di fronte alla nostra residenza garrivano al vento due bandiere policrome con i sette colori dell'arcobaleno ai lati di un locale chiamato “Arena”.



Bisogna stare attenti a dove andare a bersi una birra a Barcelona, rischi di capitare in un locale ghei e non accorgertene fino a che un ricchione non ci prova con te (e mi è capitato due volte) tra gli sfottò generali e la pessima consolazione di avere almeno fatto colpo su di un uomo quando non riesci a fare colpo su una donna :(

Ma la Spagna riserva anche tante belle sorprese.

Non mancano i posti goliardici in stile Amsteleria, come la Ovella Negra. Il locale è pubblicizzato come taverna rustica, e non è nient'altro che una cantina umida e calda in cui su panche e tavoli lerci e che hanno visto tempi migliori vengono serviti litri di birra chiara ed ottima sangria a meno di 6 euro al litro, il tutto condito con tapas di ogni genere. I tavoli sono immensi per cui ci si trova per forza di fianco ad altre persone con le quali si comincia inevitabilmente a giocare a chi beve di più.





Il piatto forte della cucina catalana, si sa, è la Paella (si pronuncia Paeiia, qualcosa l'ho imparato) ma il dessert tipico che ti ritrovi nel ristorante più rinomato di Barcelona (El Rey de la Gamba, in zona porto olimpico) è cervello di Paperino. Si, proprio lui, l'anatroccolo della Disney. In Spagna devono averne numerosi allevamenti per soddisfare la loro “voglia di qualcosa di buono”. In perfetto stile Indiana Jones ed il Tempio Maledetto viene servita la testa decapitata del povero papero tanto amato dai bimbi, con il cranio aperto e l'espressione ebete di un papero morto per decapitazione.





Beh io l'ho assaggiato, non ho avuto problemi ed anzi mi è piaciuto, sapeva di panna e fragola. Adesso non fatemi la paternale, ho visto anche una corrida in questa vacanza, figurati se mi faccio problemi ad assaggiare il cervello del papero più famoso del mondo.
Prima cosa: questi spagnoli fanno tanto i fighi che ormai ci hanno quasi superato economicamente che maltrattano paperi per mangiarne il pur sempre delizioso cervello. Secondo: finalmente mi spiego perché Paperino non riesce quasi a proferire una frase di senso compiuto ed ha bisogno del traduttore personale quando Qui, Quo, Qua e Zio Paperone non sembrano affatto così deficienti. Sarà colpa delle sinapsi di panna che non comunicano abbastanza bene con i neuroni di fragola; rimane il fatto che non oso immaginare cosa ci sia nel cervello di Pippo, visto quanto è idiota.

È ovviamente capitato di finire a mangiare in un fast food. In Spagna c'è di buono che ci sono quelli della catena PANS, che non sono malaccio e ti offrono dei bei paninazzi oblunghi con carne grigliata di pollo o vitello. Ovviamente noi abbiamo deciso di corrompere il nostro fegato da Mc Donalds, da buoni italiani. Eppure bisogna dare atto agli spagnoli di avere una propria identità culturale (a volte troppo marcata tra una regione ed un'altra) e quindi ogni parola straniera viene senza riteno alcuno spagnolizzata: il football diventa fútbol, l'hot dog diventa il perrito caliente con una traduzione letterale e discutibile di cane caldo, ma soprattutto il Mc Chicken che noi italiani troppo pigri non abbiamo chiamato Mc Gallina, diventa Mc Pollastre. Nonostante i divieti di fare fotografie all'interno di un Mc Donald sono riuscito a farne una di straforo: ma di che hanno paura? Che fotografi i topi macinati che mettono nei Big Mac?





Comunque il Mc Pollastre lo dovremmo introdurre anche dalle nostre parti, per lo meno nella provincia di Varese, dove il pulaster è l'omonimo dialettale del pollo. Insomma un po' di federalismo illuminato: cambiamo il nome di tutte le pietanze straniere con il corrispettivo nel nostro dialetto. Il Mc Chicken può diventare benissimo il Mc Pulaster, il Crispy Mc Bacon si trasforma in Mc Panceta Brustulida, facciamo diventare “il Mc Fish” in “ül Mc Péss”. Il Big Mac invece non si tocca perché è un maschio registrato. Dopo avere dimenticato le mire secessionistiche, Bossi direbbe: “un piccolo passo per un lombardo, ma un grande passo per la Padania” d'altra parte loro si accontentano di poco dopo avere vinto i campionato mondiali di calcio per nazioni non ancora indipendenti contro i pastori curdi.

Per il resto la vacanza non è andata poi tanto male, solo meno alcolica di Valencia l'anno scorso. Barcelona è una città troppo grande per essere in riva al mare, la spiaggia era troppo lontana dalla nostra residenza e quindi abbiamo perso parecchie ore di sole. Inoltre è anche una città malfamata ci è stato specificatamente consigliato di non lasciare incustoditi portafogli zaini borse etc. etc. io uscivo con non più di 15 euro in tasca, il cellulare solo la sera e la fotocopia della carta di identità. Direi che su cinquanta persone e due settimane di vacanza, solo due borse rubate non è poi male.
Per finire la foto meglio venuta della vacanza che è costata venti minuti di scatti e prove davanti ad una delle innumerevoli ed obrobriose case di Gaudì, per rendersi conto che, alla fine, la casa non sarebbe entrata nell'obiettivo.





I filosofi non sono null'altro che distributori di ovvietà: è solo che le hanno scoperte prima degli altri.

Tuesday, July 15, 2008

Finalmente al lavoro


Ebbene, non ho ancora conseguito la laurea, che già mi trovo ad avere firmato il contratto di lavoro. In barba a tutti i sani principi morali andrò a lavorare per una azienda che produce materiale per la difesa. Difesa di chi? Di cosa? Non sono tenuto a rivelarlo: posso solo dirvi che d'ora in poi mi potete chiamare Bond, James Bond oppure agente 007, od al massimo Luke Skywalker. Vi prego, quando sorvolerete l'isola di Ustica su un DC-9 della Itavia e vedrete un missile sganciato da un aereo da caccia francese venirvi incontro, dopo il botto, pensate un po' anche a me, saprete che ho fatto un buon lavoro (ovviamente il sarcasmo o, come del resto il mio CINISMO, si spreca).
Molti di voi, conoscendomi si chiederanno perché: perché ho trovato lavoro, a chi ho dovuto leccare le chiappe, quanta vasellina ho dovuto usare per ungere qualche cardine, ma soprattutto come cavolo ho fatto a passare le selezioni ed a fare una figura dignitosa ai colloqui. Non avete tutti i torti, ma io mi focalizzerei su un altro concetto: siete sicuri di volere conoscere il segreto del mio proprio successo personale medesimo in quanto tale? Insomma, per me è comunque un successo, anche se non so ancora come sarà l'ambiente lavorativo e di preciso che lavoro andrò a fare, mi sento comunque di dare qualche consiglio a tutti coloro che non abbiano mai sostenuto un colloquio se non quello (alla casta età si 12 anni) con il parroco per confessarsi prima della comunione (solo perché l'ostia era buonissima ed i miei amici chierichetti non volevano rubare al prete quelle sconsacrate).

Prima cosa: l'aspetto
È risaputo che “altezza mezza bellezza”, beh non centra un cazzo,ma se non siete abituati a portare i tacchi, evitate di metterli, onde evitare scivoloni e figuroni. Detto ciò, che mi premeva chiarire, non è detto che la giacca e la cravatta siano un must, a tutti i colloqui a cui sono andato mi sono presentato in camicia, maglioncino e jeans con scarpe da ginnastica (nere cazzo almeno quello), giusto perché in giacca o completo non mi sento a mio agio ed ad un colloquio è la cosa che più conta. Bisogna mettere a proprio agio sia l'esaminatore che, soprattutto, se stessi. Una cravatta che provoca labbra cianotiche perché stringe troppo non è mai un bel vedere, a meno che non sia ad esaminare la tua candidatura un EMO.





Secondo: il contratto
se qualcuno vi propone un contratto a tempo determinato di durata inferiore all'anno ad uno stipendio sotto i mille euro (li chiamano stage): fanculizzatelo. Per lo meno per un ingegnere specialista, non esiste che uno si fa un mazzo tanto e poi entra nel mondo del lavoro con uno stipendio da fame, nessuna sicurezza e senza possibilità di crescita. Sinceramente, piuttosto vado a fare un lavoro manuale, come il muratore: lo so che è duro, ma almeno guadagno di più, mi faccio i muscoli, mi abbronzo e non ho stress, se non quello di vedere se un muro è “a piombo”. Sono convinto che questi contratti esistono solo ed esclusivamente perché c'è gente che li accetta. Nella mia lista nera sono finiti: Bticino, Pirelli, Whirlpool, IBM.

Al terzo posto: l'inglese
ebbene si, l'inglese va saputo. Non a caso mi hanno assunto in una ditta al cui colloquio non mi hanno chiesto una parola di inglese. Dopo i primi due o tre colloqui, però ci si fa il callo: ricordo che quando ho fatto il primo, in ABB, sono andato in panico ed ho fatto schifo. In Pirelli invece ero l'ultimo (Dio mio dovreste fanculizzare anche chi vi propone colloqui di gruppo ed Accenture a prescindere) ed ho chiesto a tutti quelli che hanno fatto i colloqui prima di me quali domande gli esaminandi avevano fatto loro. Nella ora che ho atteso il mio turno mi sono preparato un paio di discorsi a memoria. È proprio questo il trucco. Le tre domande che vi fanno sono sempre le solite: “perché ha mandato il CV proprio a questa compagnia”, “mi parli della sua tesi o di quello che ha imparato durante l'università” oppure il jolly “mi parli di ciò che vuole”.
Ricordate solo una cosa: loro ne sanno SEMPRE più di voi.





Da ultimo: Varie ed eventuali
I momenti più pieni di tensione sono quelli che precedono il colloquio. Niente paura, nessuno vi mangerà. Ma sono importanti alcuni dettagli. Passata l'accettazione in portineria, badge come visitatore, firma di svariate carte tra cui cambiali e quant'altro, prima di entrare in reception ad attenere l'esaminatore è bene prendere qualche precauzione:
a) Scoreggiate mentre siete fuori dalla portata di orecchie o nasi altrui, anche se siete ben consci che non servirà; nel momento in cui vi sarete seduti andrete in merda (in senso figurato).
b) Idem: se dovete ruttare, fatelo ora.
c) Lucidatevi le scarpe dietro i pantaloni, magari lasciando due belle macchie di palta sui polpacci -.-
d) È il caso di levarsi la forfora dal colletto, per chi ce l'ha (sia il colletto che la forfora), non fa mai una bella figura e nessuno pensa che possa essere sale che hai in zucca (ringrazio Chiara per la battuta).
e) Fate la conchetta con la mano ed all'occorrenza masticate una gomma. Cazzuola, non una BIG-BABOL, non c'è motivo alcuno di intossicare l'esaminante con la vostra fiatazza pestilenziale, ma non è nemmeno il caso di sembrare appena giunti da un locale di spogliarello dove avete limonato duro con la contorsionista.
f) Se siete donne ricordate: se il vostro esaminatore è un uomo, avete le tette dalla vostra. Usatele. Se invece è una donna potete chiudere baracca e burattini (a meno che non sia lesbica, nel caso voglio la foto).
g) C'è un vetro che rispecchia la tua immagine? Bene dai una controllatina in generale, il reggiseno è ok? Si vede l'imbottitura usata per aumentare le tette? Ho coperto le occhiaie dovute alla notte di sesso estremo ed acrobatico? Poi la mano passi in mezzo ai capelli e dici “we, maronna, troppo bbbbelli....”.

Seguite i miei consigli e anche voi potrete dire: inizio finalmente a lavorare per mantenere la pensione dei miei cari.






"Peter, secondo me dovresti lisciarle un po il pelo..." "Sicuro! Le brutte poi ne hanno parecchio!"

Monday, June 23, 2008

Vulcanus in Japan






Recentemente mi sono trovato a ripensare a una curiosa vicenda che il mio animo sensibile non mancò di impressionare. In un periodo in cui le discussioni vertono principalmente intorno a tante cose, ma comunque principalmente intorno all'annoso problema del controllo delle nascite, io ho rischiato di finire a lavorare in Giappone. Ebbene si ho fatto domanda, come molti di voi assidui lettori sapranno, per fare parte del famoso e celeberrimo progetto, finanziato dalla commissione europea, Vulcanus in Japan. Questa bellissima e fantascientifica iniziativa permette infatti a una cinquantina di brillanti e lungimiranti studenti della comunità europea di effettuare una esperienza lavorativa di un anno nella terra del sol levante e quattro mesi di studio intensivo di giapponese a Tokyo (bisognerebbe intenderci cosa significhi “intensivo” per un giapponese che lavora già 10 ore al giorno). Si narra che debba il suo nome alle fantasie erotico-fantascientifiche di un allevatore di grilli da guardia scozzese con la passione per Star Trek, il quale, dopo essere stato eletto come eurodeputato (e quindi perennemente ubriaco) e reduce da una nottata di sesso con una squillo di lusso da lui voluta nella veste sado-maso del dottor Spock, abbia avuto l'illuminazione divina di cercare in giro per la vasta Europa i reduci vulcaniani della colonizzazione galattica avvenuta nella sua mente delirante da eroinomane.





La candidatura consisteva in due fasi distinte, ovvero due selezioni: la prima in cui gli esperti della comunità europea avrebbero selezionato 160 partecipanti dalle oltre 1000 richieste pervenute, e la seconda in cui l'azienda ospitante giapponese avrebbe scelto i più consoni candidati al posto di lavoro. Entrambe le due selezioni si basavano sul curriculum accademico, quello personale ed una lettera di motivazione (motivation letter) in cui il singolo candidato esprimeva le sue motivazioni (appunto) ad intraprendere questa fantastica avventura all'altro capo del mondo. Sono riuscito a recuperare un po' di informazioni da due ragazzi italiani che avevano partecipato allo stesso progetto negli anni scorsi e sono stati entrambi d'accordo nell'affermare che la motivation letter era la parte più importante. Già, ma cosa scrivere nella lettera? Anche qui sono stati concordi: bisogna spingere per la vena europeista, bisogna dire che si sarebbe onorati e per quale motivo ti piacerebbe andare in Giappone ed imparare il Giapponese; insomma bisogna indorare la pillola (supposta) ed aspettare che questi la mandino giù tutta intera (o ci si siedano sopra ignari una volta abbassate le mutande). Io avevo tanto da dire, tante cose da scrivere che è stato difficile stare in una pagina: sono un europeista convinto, ma convinto convinto, non me la prendo con i crucchi germanesi, i roast-beef inglesi, le galline francesi o gli zapateri spagnoli con il sopracciglione unito e spesso due dita sopra gli occhi. Io credo nell'Europa, io credo nelle sue istituzioni ed è per questo che ho come degno rappresentante al parlamento europeo il famelico Borghezio. E poi? Che domande, perché voglio andare in Giappone? Ma è chiaro, per conoscere veramente e dal vivo sia Holly che Benji che tutti i Cavalieri dello Zodiaco, per vedere se le ragazze delle scuole vanno sul serio in giro con le minigonne ascellari senza mutandine (e non esistono pantacollant), per conoscere un samurai, un imperatore, perché voglio diventare un hikikomori almeno per una settimana, perché il tasso di suicidi in giappolandia è il più alto del mondo, perché i treni sono puliti, ordinati, ultraveloci ed in orario, esattamente come le Ferrovie Nord (anche loro hanno i treni). Poi mi sono reso conto che tutte queste cose non ci sarebbero state mai in un pagina in formato a4, ma soprattutto, non sarei mai in grado di tradurle in inglese; allora mi sono chiesto: la domanda che mi porrebbe uno della commissione europea che deve valutare se sono degno di essere un vulcaniano quale è? Ovviamente “Perché dovrei mandare te dai musi gialli e non un tuo compagno meritevole e leccaculo o una tua compagna tettona che mi farebbe volentieri un favore sessuale pur di andarsene da questo porco paese?”. Essere in grado di rispondere a questa domanda è stato il fulcro del superamento della prima selezione, infatti ecco la mia prima motivation letter:





Ringrazio il mio amico Michele del Bianco per avermi dato saggissimi consigli nella stesura e nella correzione della suddetta lettera. Con credenziali del genere non sarebbe stato possibile non accedere alla selezione successiva. Ciò mi ha valso non solo rispetto ed invidia, ma anche l'accondiscendenza del professore di elettronica di potenza che, illuminato sulla via di Damasco, mi ha abbassato il voto all'esame (no dai scherzo :D ). Inutile dire che ero gasatissimo quando mi è arrivata la conferma, avevo già indosso il kimono ed ero già truccato da geisha. Poi ho messo i piedi per terra: mi mancava ancora l'ultima selezione. Insomma un'altra motivation letter da inviare, questa volta non più alla commissione europea, ma direttamente ai Giappi, all'azienda che si spera ti possa offrire lavoro per un anno. L'azienda ospitante non pensa solo a questo, ma anche alla tua sistemazione; di solito si finisce in un dormitorio dove vivono anche numerosi dipendenti della stessa azienda, ma è possibile che si riesca a recuperare un posto un appartamentino in tipico stile giapponese, ovviamente pagato dalla luminosa dirigenza. Una volta qualcuno poteva immaginarsi un appartamento stile pagoda o vecchio tempio giapponese con le pareti di legno e carta e le porte scorrevoli, anche se in una città come Osaka, una metropoli, si finisce in un appartamento un po' più moderno:





Perché ho preso come esempio Osaka? Semplice, io ho scelto Sanyo, megamultinazionale nel settore dei climatizzatori, energia pulita, pannelli solari, radioline analogiche, batterie, lettori MP3, videoproiettori, cani, gatti, squali, katane e chi più ne ha più ne metta, che ha sede ad Osaka in Giappolandia. Ok, mi sarei giocato tutto con la mia motivation letter, la seconda ed ultima: quando il giuoco si fa duro i duri cominciano a giocare. Dopo notti, e giorni, e notti ed ancora giorni a scrivere bozze su bozze, bozzetti su bozzetti, pagine su pagine sono riuscito a cogliere il senso, la motivazione appunto che avrei dovuto dare non solo a me, ma anche all'impiegato giapponese che avrebbe dovuto prendere in esame la mia candidatura. Forte di una prima buona motivation letter, ho deciso di seguire la mia ispirazione iniziale.





Tutt'oggi non mi do pace e non capisco il perché non sia stato scelto per andare in Giappolandia. Maledetti musi gialli -.-




Buon viso a cattivo gioco.

Wednesday, April 16, 2008

Meno male che Silvio c'è.....


Emmenomale! Il mio amico Silvio ha rivinto, ristravinto le elezioni! Era ora! In un solo colpo il buono e mite Silvio ha spiazzato al concorrenza: manco fosse un venditore di aspirapolvereri porta a porta, ha in un sol colpo metabolizzato Alleanza Nazionale, ridimensionato l'U-DC, eliminato i comunisti (post-mangiabambini-ghei-emo), sconfitto il Ualter e piazzato la Lega sulla vetta del monte Monviso a proiettare la sua luce sull'intero nord Italia, ops scusate, Longobardia. Insomma come si vocifera nei bar dalle mie parti: “Qua l'è tutta terra nostra, non è che poi vengono su quelli la dalla teronia e ci rubano il lavoro. E va ancora bene, eh! Che poi ci sono gli 'migrati che ci rubano anche in casa nella nostra proprietà, e poi non è che non gli dovremo sparare vun bel culp' da s'ciop...”
Eh si, ce l'abbiamo fatta, ci stiamo dirigendo verso il bipolarismo, il liberismo, la prestilimiridirigizzalizzazione. E ci andremo a gambe levate, eh... Mica a passo traballante come ha fatto quel Mortadella di Prodi e la sua cricca di amici homersessuali come Pecoraro Scanio, Vlad Luxuria e la Binetti. In effetti non ho ancora capito se sia peggio chiamarsi di nome Pecoraro oppure Scanio di cognome, almeno Vlad è un nome da pugile sovietico pieno di steroidi anabolizzanti. A parte ciò mi piacciono soprattutto le nuove proposte che avanzeranno nei prossimi giorni gli uomini della mitica squadra di governo, che sarà composta da ben quattro donne, messe ovviamente ai posti giusti: due almeno sotto la scrivania, una per prendere le telefonate del primo ministro, la quarta è Tremonti.



1_ Per decreto dell'illuminato Presidente del Consiglio dei Ministri sarà fatto DIVIETO di: copulare fuori dal matrimonio, fare l'amore ma non la guerra, abortire anche quando si usa il termine impropriamente, mangiare bambini (non per altro, ma per coerenza con l'assenza di comunisti in parlamento), masturbarsi alla follia, ascoltare Elio e tutte le sue Storie Tese e Guccini ma solo quando fa la “r” moscia.
2_ Per decreto dell'illuminato Presidente del Consiglio dei Ministri sarà invece permesso di: fare la guerra ma non l'amore (fuori dal matrimonio ecclesiastico), ascoltare De André (ma solo lontano dai pasti e fintanto che rimarrà morto), fare la cacca (che prima i sordidi comunisti si tenevano solo per loro 'sto lusso), sparare agli immigrati, sparare agli animali, sparare ai teroni.
3_ Per decreto dell'onnipotente Parlamento del NORD viene dichiarata TERONIA la terra di nessuno al di sotto del fiume Po, dichiarata terra di conquista per qualunque impavido voglia addentrarvisi.
4_ Per decreto dell'onnipotente Regio Parlamento del NORD chiunque metta piede al di la del FIUME SACRO (Po... n.d.s.) si autodefinirà Terone e sarà perseguito a norma di legge (sacco e bastone) nel momento in cui tenterà di ritornare nella terra promessa dei domini del Sacro Nord.
5_ La maggiore età viene imposta a 12 anni per gli uomini e 65 anni per le donne, il diritto di voto ad 11 e 90 rispettivamente.
6_ Raggiunta la maggiore età i piccoli Alfieri del Nord viene consegnato il porto d'armi, una Beretta nuova di zecca (le fanno a Brescia) ed un immigrato clandestino per fare pratica; alle bambine invece non appena in grado di procreare sarà dato in dono un mattarello per fare la pasta, un cappello di paglia per ripararsi dal sole mentre si fa l'antico mestiere della mondina ed una mandria di figli urlanti e di razza ariana/celtica.
7_ il saluto ufficiale della federazione Italiana/Longobarda sarà non più l'obsoleto saluto Romano (visto che AN non esiste più), ma il meno socialmente disdicevole saluto Silviano.



8_ Tutti dovranno tifare Milan, al massimo l'Arcore FC o al limite la squadra del Pontida.
9_ Non ci saranno più tasse, tosse, tassi, tassì, Totti e tisi: le prime perché non servono ad uno stato di diritto, le altre perché con l'assonanza poi va a finire che qualcuno si ricorda che una volta c'erano e servivano a qualcosa.
10_ Dio è uno e trino, ma ha comunque la faccia di Silvio, il corpo di Schwarzenegger dei tempi d'oro e il pene di Rocco Siffredi (noto esponente della Lega, visto che nessuno osa dire che non ce l'abbia duro).



Si pensa anche di prendere un paio di provvedimenti legislativi di nuova concezione, come l'introduzione della Shari'a cattolica come fondamento della dottrina liberale dello stato, al grido di “morte agli infedeli” sarà possibile compiere crociate in terra straniera (come la Teronia) al fine di riportare nel giusto l'ordine divino delle cose. Per questo la Leva sarà di nuovo obbligatoria, ma con un solo corpo d'elite, le guardie svizzere-padane provenienti solo dalla regione insubrica della Lombardia occidentale, che si addestreranno nell'arte del combattimento con spada, scudo crociato in singolar tenzone con marocchini disarmati.
Per quanto riguarda il creazionismo, la maggiornza è un po' in disaccordo. Convengono però tutti sul fatto che la terra sia piatta, come la testa di Silvio e l'addome scolpito di Calderoli.

Beh in effetti una solida maggioranza per lavorare bene c'è, la Lega c'è, Fini da qualche parte c'è, e soprattutto Rossi c'è, Rossi c'è, Rossi c'è!!!! (speriamo almeno che ci sarà). Speriamo che si possano fare le riforme, le politiche per la famiglia, il federalismo, la secessione e, perché no, anche la riforma della Costituzione, il rientro dei Savoia in Italia con tutto il loro giro di squillo di lusso. Ma forse a questo ci avevano già pensato i sordidi comunisti divora neonati.

Quindi, dulcis in fundis... in fundos.... in fundo, come dice la canzone:

...MENO MALE CHE SILVIO CHE!!!





P.S. Volete ascoltare la canzone? Ebbene andate su
www.menomalechesilvioce.it e.... comprate il cd!!! Al modico prezzo di 15 euro!!! Questo ha registrato pure i diritti alla SIAE!!! Pensate a quanto dovrebbe sborsare la nazionale per cantarlo ad ogni partita! :| Un consiglio? Se proprio la volete sentire cercatela sul mulo.




Piove?
Governo Ladro!

Sunday, February 03, 2008

Lezioni di moralità cattolica


Nonostante l'Italia si spacci agli occhi della comunità internazionale come uno stato laico, la moralità cattolica che si insegna a catechismo, all'oratorio, durante la predica in chiesa e sempre più spesso a scuola, ha un ruolo importante nel condizionare le scelte di tutti i giorni, specialmente degli individui facilmente impressionabili: le ragazze.

Prendiamo la minigonna, ad esempio. Erano i mirabolanti anni '60 e l'emancipazione femminile non era altro che un miraggio almeno quanto una erezione in pubblico del Santo Padre. E fu così che le gonne si accorciarono mostrando le gambe, i collant divennero semitrasparenti, le donne sempre più consce del dominio sessuale che potevano esercitare sui maschi solo ed esclusivamente mostrando venti centimetri di gambe in più. Arrivò il '68, poi gli anni settanta, quelli di piombo passarono, la prima repubblica fece il suo tempo e resuscitò nella seconda, ma l'interesse per le minigonne scemò sempre più imprigionandole in fondo a tetri e polverosi armadi. Ogni donna che si ritenga tale ne ha una, ma il tabù dell'eccitazione sessuale maschile sembra essere diventato la prerogativa di vita della brava ragazza cattolica, praticante e non. Gli uomini intanto rimpiangono i vecchi tempi in cui la minigonna la si metteva anche per andare in chiesa, come mi raccontava mia madre, ed il prete ti scacciava indignato solo dopo avere provato un paio di volte a darti una palpatina alle chiappe. È ovvio che ora la ragazza che va in giro in centro al Sabato pomeriggio in minigonna è oggetto dell'attenzione di centinaia di uomini arrapati fino al midollo e degli sguardi pieni di odio delle altre invidiose che la considerano una mignottazza alle olimpiadi. Ebbene in questi anni la morale cattolica ha lavorato nell'ombra secondo l'equazione MINIGONNA=PECCATO MORTALE facendola passare per l'assioma MINIGONNA=MERETRICE, avendo perfino successo. Al contrario di quello che ci vogliono fare credere alcuni filmettini pro-adolescenziali (Moccia style) a scuola le ragazze non vanno in minigonna, ma con i più classici jeans, ed il push-up lo usano la massimo il sabato sera.
FINO AD ORA!!!
La moda, si sa, è nemica della fede. Ed ecco che negli ultimi tempi si impone la moda dei pantacollant.



Cosa sono? Nient'altro che calzamaglie nere da indossare al posto dei poco ortodossi e intrinsecamente malvagi collant semitrasparenti. Una invenzione degli anni '80 rispolverata da stilisti ormai privi di nuove idee. Ed ecco che fatta la “legge”, trovato l'imbroglio. Nella mente delle ragazze scatta la molla: se non posso mettere la minigonna perché è immorale mostrare le gambe, se tentassimo di nasconderle? Sembra un miraggio, ma si cominciano a rispolverare mini sempre più provocanti, delle microgonne. Tanto non importa, ho i pantacollant che nascondono la verità scomoda di avere delle belle gambe!
Beh lasciatevelo dire: non avete capito niente!
L'uomo non è attratto da venti centimetri di pelle semi scoperta in più, è attratto dal “vedo non vedo”, dal fatto che prima si poteva solo immaginare, ma ora se ne ha anche la possibilità di vedere... Una mossa sbagliata e si intravedono le mutandine, per non parlare che la speranza che la minigonnaiola non le porti nemmeno: nella mente di un uomo è proprio l'ultima a morire. I pantacollant non risolvono il problema, sono attillati, sono sensuali e lasciano poco spazio all'immaginazione. Certo, risolvono il problema della mancanza di mutandine, ma insomma: de gustibus non est disputandum. Ultimamente poi si sono viste comparire ragazze con solo addosso i pantacollant, mica male per noi uomini costantemente arrapati.



Cioè, se voi vi sentite a posto, allora anche io non ho problemi a guardarvi il sedere. Quindi, dico io, siete moraliste? Ebbene siate anche coerenti fino in fondo rispettando la vostra moralità cattolica: FATEVI SUORE!
Come potete, voi donne, preferire
questo a questo?


Notate la comodità: due ampie tasche sotto la tonaca per contenervi la Bibbia e le preghiere del mattino. La lunga gonna nel classico taglio che si tramanda da secoli, orgoglio dei sarti del dodicesimo secolo, non avrà problemi di upskirting e la cintura di castità fornita nel kit garantisce verginità eterna. Nessuna noia, poi, con i capelli: saranno sempre a posto sotto il velo. Per dare un pizzico di brio potreste scegliere il classico nero oppure il modello “Azzurro Vaticano” nella foto o il modello in bianco “candido nevischio”. Corredato di rosario fosforescente, per pregare anche al buio, e crocefisso in scala 1:10: inchioda anche tu il tuo piccolo salvatore sulla croce!
Pensate non solo alle vostre anime, salverete anche quelle di tutti gli uomini che vi staranno attorno non inducendoli al peccato. Anzi per loro sarà ancora più facile abbracciare la fede con Dio facendosi preti.

Insomma il mondo perfetto, il fine ultimo: l'estinzione della razza umana.

P.S. Si ringrazia Sorella Sheila per essersi prestata come modella in entrambe le foto dell'ultima immagine.





Quella notte sognai. Fu un bel sogno, credo, ma svanì con l'arrivo del giorno, lasciandomi vuoto, con la sensazione di essere stato ingannato.