Tuesday, October 23, 2007

Ne mancasse soltanto uno...


Avevo promesso la mio amico rosso (di capelli) Mattia di scrivere un post sul mio blog nel momento in cui avessi passato l'esame di Sensori , segnali e rumore con il prof. Cova. Ebbene, questo è accaduto l'altro ieri, con un orale talmente brillante da permettere al mio voto di lievitare da 23 a 24, insomma una manna per la media :| Dal momento che non sono dotato ne di una quinta di reggiseno, ne di amici ai piani alti che mediano i miei sproloqui boriosi, mi ritengo fortunato di essere arrivato a questo punto. Quante volte mi sono detto: “se mi mancasse soltanto un esame, potrei... oppure farei...” più che altro per spronarmi a finire gli esami in fretta e non solo per esercitami nell'accoppiata congiuntivo condizionale tanto cara all' italico verbo.
Ora che veramente manca solo un esame e finalmente si comincia ad intravedere la meta oltre la fitta nebbia che permea la vita priva di scalpo ed occhialuta di un ingegnere, è tempo di cominciare con i dovuti ringraziamenti:

Assa
C'è chi ringrazierebbe i genitori, i nonni, i parenti, il cane, magari qualche fratello o addirittura il signore iddio... Invece io preferisco rivolgere i miei ringraziamenti al rosso preferito del nostro scaglione (A-L). Assa mi ha dato una gran mano, specialmente a passare questo fatidico esame, con le sue spiegazioni sulle approssimazioni da usare, con le sue dritte su come comportarmi all'orale, con le battute alle quali ride solo lui, ma che ti mettono un sacco di buonumore. Insomma un motivo ci sarà se ha preso trenta e lode alla faccia di Tarelli. Merita proprio un monumento, un monumento degno della storia, qualcosa che lo renda grande almeno quanto don Giussani (ed altrettanto odiato), un monumento da conquistatore, qualcosa che faccia invidia all'ormai naturalizzato spagnolo Cristoforo Colombo; Assa, verrai ricordato come ti si addice di più, con uno scudo crociato sotto il braccio ed una spada che punta a sud...




Abba

Come poter dimenticare il grande, immenso, mostruoso Andrea Abba. Dal primo anno si è prodigato coscienziosamente per darci gli strumenti multimediali per passare qualunque esame: dai riassunti per in qualunque formato digitalizzato ed ultracompatto, alle scannerizzazioni di milioni di pagine di appunti, passando per le registrazioni audio di ogni lezione con una puntatina alle messe on-line addirittura dal 2001.
Dato che diventerai con il dottorato il mio diretto superiore, per questi mesi di tesi, non vorrei che qualcuno pensasse che mi sto ingraziando la tua regale persona con frasi fatte e prive di senso (lode ad Abba nell'alto dei cieli) o con gesti inconsulti di cortesia ingiustificata (da qui ad Aprile considera tutti i caffè delle pause pagati da me). In poche parole: “ANDREA ABBA SANTO SUBITO!” ;)




Otis

Egli è stato il mio mentore, la mia guida, il mio modello sin dal primo anno. Da quella volta che mi hai passato 3 cd pieni di porno al posto della distro (i Nerd apprezzino, prego) di Linux, ho sempre voluto seguire le tue orme: dall'ascella pezzata fino al ginocchio allo sbattere con la testa contro i pali mentre cammino, ho tentato di imitarti. Purtroppo non sono riuscito a tenere il tuo passo con gli esami e mi ritroverò probabilmente a rischiare di laurearmi in corso, mentre tu sei “già”al secondo anno. Ti prego Otis non cambiare mai! :)




L'individuo Misterioso

L'individuo suddetto è una nuova comparsa del blog. Individuo dotato di risata dal risucchio gorgogliante Egli è mistero, Egli è saccenza, Egli è invidia.
Non cominciate a fare inutili illazioni, Egli (solo perché in italiano non esiste il genere neutro) potrebbe essere chiunque di voi, dal primo all'ultimo: chi ha tentato di sfruttarmi in questi anni, chi ha tentato di mettermi i bastoni tra le ruote in tutti i modi, chi ci è spudoratamente riuscito in barba a tutti i miei tentativi per impedirglielo....
Insomma, grazie individuo misterioso, grazie mille! Finalmente ora so cosa è un vero bastardo!





Col tempo anche le amarezze diventeranno dolci ricordi, perchè fanno parte della nostra gioventù.

Tuesday, August 21, 2007

Dio esiste!


Ebbene, mi sono dovuto ricredere. Anche i migliori sbagliano: Cesarone maldini sbagliava la tinta, Tremonti sbagliava i conti, i muratori sbagliano i muri, gli idraulici sbagliano i tubi, Silvio sbaglia sempre a parlare...
Qui lo dico e qui lo nego:
Dio esiste! Ed è...... qui dentro.





Si, esattamente nella Magic Ball della Mattel (chi non sa come funziona si informi, per favore, googolando un po'). Rigorosamente in plastica tossica cinese, per crearla la multinazionale americana conserva gelosamente una ricetta alchemica, ma alcuni ingredianti sono sfuggiti dalle mani degli accoliti della confraternita millenaria. Si narra che siano necessari: il sangue di dodici vergini, un piede di porco, una forma di pecorino sardo e la risata di un bambino. Ecco spiegato che cazzo hanno gli americani da ridere tanto.
La palla è viva, la palla esiste, una prova tangibile, finalmente, dell'esistenza di Dio. Non cominciamo a tirare fuori la verità storica su Gesù Cristo perchè se no non finiamo più. Magari c'è pure dentro lui nella palla, giusto per non scomodare il capo supremo.
Per usare la palla, e quindi il piccolo Dio, è necessario esprimere a voce alta la domanda rivolti alla palla stessa; in genere una richiesta alla quale si può rispondere con un secco si o no, ella risponderà con una affermazione che comparirà su una finestrella sul retro della stessa. D'altra parte si sa che gli dei non hanno tempo da perdere con le noie di noi piccoli esseri umani, il film "Una settimana da Dio" ci avrà pur insegnato qualcosa.
La cosa più importante è il fatto che la palla ha sempre ragione. Provate a chiederle una ovvietà: questa bottiglia è blu?
Si, assolutamente --> cacchio è proprio blu.
Le mie fonti dicono di no --> in effetti tende all'azzurrino...
Non posso predirlo ora --> Ecco, sto cazzo di piccolo Dio non ha sentito la domanda.
Va bene l'onnipotenza, ubiquità, l'iradiddio, ma insomma alla veneranda età di qualche miliardo di milione di anni una visita all'Amplifon non la si nega proprio a nessuno, è per questo che le domande vanno fatte ad alta voce.

Avvertenze:
il piccolo Dio non è un giocattolo, la conoscenza infinita del bene e del male non andrebbe messa in mano al primo bambino che capita. Un mio amico, una sera, ne ha fatto le spese e, dopo qualche birra da muratore, giochicchiava con la palla. Questa è la sua ultima foto prima che cominciasse misteriosamente (:D) a smettere di proferire parole e cominciasse a esprimersi a gesti come un mimo.





Si narra inoltre che Mauro Repetto abbia fatto un uso sconveniente della palla. Chi è Mauro Repetto??? Ma come chi è?
Dannazione! "Il biondino che ballava" degli 883 dei tempi migliori. Novella 2000 ha tentato di comprare la verità prima da Max Pezzali e poi direttamente da Mauro, sono arrivati ad offrirgli i 20000$ che ha perso appena arrivato negli Stati Uniti per sapere come la palla sia stata artefice della sua rovina. Ma Mauro non ne vuole sapere, ripetendo che ricorda con piacere il suo passato da cantante, ma adesso la sua vita è in Francia con la sua famiglia ed è felice così, certo non regalerà una Magic Ball a suo figlio...

Mino Sarcheddu, un maratoneta albino originario della Sardegna ha chiesto alla palla se mai avrebbe vinto la maratona di New York nell'unico anno in cui si era potuto permettere iscrizione e biglietto aereo. A 12 metri dal traguardo rinnegò il piccolo Dio nella palla raccomandandosi l'anima al cielo nel giorno più felice della sua vita. Morì stroncato da una crisi intestinale acuta a 7 centimetri dal traguardo.

Una volta mio cuggggino mi ha detto che è morto... Per colpa della palla magica.

La Magic Ball di Chuck Norris può dare sempre una sola risposta. Un calcio volante all'indietro.

Se qualcuno non accetta la mia dottrina, io sono comunque una persona aperta all'ascolto di altre fedi; sappiate che se leggerete il Verbo, sarete considerati eretici e infedeli. Come dimostrato Egli sa essere vendicativo.

La verità sulla Magic 8 Ball


Certo che se Dio mi stesse guardando in questo momento sicuramente avrebbe questa espressione...





Me bieco, me nefando! Chiedo umilmente perdono se, a vostra discrezione, sono stato un tantino troppo blasfemo, scurrile, sboccato, sacrilego, empio, irreligioso, malvagio o vendicativo. ;)




In due si presentarono alla reception:
-Abbiamo una tenda da tre-
-Allora siete in tre?-
-Si, siamo in quattro, ma adesso arriva un mio amico con altri due.-
E fu così che trovarono posto per cinque...

(M.Marittima, 14 Agosto 2007)

Sunday, August 12, 2007

A Valencia avrei potuto lasciarci il cuore, ma vi ho lasciato il fegato...


Ecco a voi il resoconto della mia vacanza studio in Spagna.
Avrei voluto stupirvi con effetti speciali, magari scrivendo il post in spagnolo, ma come dice il titolo il mio fegato non me lo permetterebbe; è talmente malridotto che non narrare le sue gesta nell'alto linguaggio italico sarebbe uno sgarro troppo grande.

Avrei potuto lasciarci il cuore a Valencia, viste tutte le belle ragazze che erano nel gruppo vacanze ARCA, ma lo sapete bene quali sono i miei problemi con le donne :) e poi: il baretto con la birra ad un euro e trenta, il mio compleanno, la discoteca e la fantomatica Amsteleria hanno dato una direzione ben definita alle due settimane di ferie.

Il tutto è iniziato il 29 Luglio, con un volo Alitalia da malpensa in ritardo di 45 minuti, 6/8 valigie smarrite arrivate dopo una settimana, una brusca frenata sulla pista di atterraggio e la residenza universitaria con macchie di unto e capelli nelle lenzuola. Ogni giorno il corso di spagnolo occupava cinque ore della giornata di cui quattro di lezione e almeno una di spostamenti che, con una media di 3 ore di sonno per notte facevano trasformare le lezioni in un bivacco di zombie. Il corso è stato piacevole, almeno quanto la nostra insegnate Estefanìa, le foto dimostrano il perchè...



I giorni sono trascorsi tra la scuola e la spiaggia, tra il centro storico ed i vari Corte Inglés, tra le scottature e i tuffi in 20 centimetri d'acqua, bighellonando dalle parti della città della scienza dove ho potuto dare sfogo al mio orgoglio di ingegnere facendo una foto con i dieci fisici più importanti del XX secolo in formazione calcistica :)




La nostra rovina, comunque, è stata quella di scoprire una certa birreria nel cuore del centro commerciale Aqua.



La Amstelleria si presenta all'osservatore poco attento come una normale birreria in cui bersi una cerveza, o una caña, in compagnia ridendo e dimenticando i guai della vita. C'è solo un piccolo problema: ogni tavolo (mesa in spagnolo) è dotato di uno spillatore ed i commensali possono spillare tutta la birra che desiderano pagandola a litri (5.95 €/l). Il litraggio raggiunto è indicato su un display sul lato che, collegato ad un computer, visualizza su due megaschermi lcd il livello di birra spillata da ogni tavolo, fomentando le sfide tra i vari tavoli a suon di bocali che cozzano per i brindisi e si riempiono per raggiungere la agognata vittoria. Le classifiche sono 3:
  1. Sfida tra i tavoli a chi raggiunge il massimo volume di birra spillata.
  2. Sfida generale dei litri all'ora spillati.
  3. Sfida assoluta del maggior numero di litri mai spillati

Per condire il tutto ed incentivare le persone a trincare il più possibile, ogni mezzo litro si guadagna un punto per poi avere diritto ai premi firmati Amstel (è il nome della birra) quali: cappellino, vestito da spiaggia, borsetta da spiaggia, camiseta e poi forse qualcosa d'altro che non ricordo.

Il gruppo Arca 2007 ha dato battaglia, anche se non avevamo speranze contro il team di BMW Oracle che ha totalizzato 34 litri, battuti nei giorni seguenti da una anonima mesa 6 con 38.18 litri.



L'ultima sera ci siamo fermati ad un onesto 20.55 litri collezionando nei 4 giorni rimasti dopo la scoperta del locale un bottino di:

9 polo quantificabili in 4 litri l'una
1 vestito da donna per 3 litri
1 bacio dalla cameriera a Michele (gratuito)
Un numero non ben quantificato di bicchieri "presi a prestito".
I cappellini erano finiti.
Le borsette da spiaggia facevano cagare a tutte le ragazze del gruppo.

Ma conosciamo meglio l' ARCA 2007 Drinking Team:




Insomma una bella compagnia, una bella vacanza finita come al solito troppo presto.
Spero di rivedervi tutti il prima possibile, magari al meeting che ci sarà a Dicembre, mi raccomando fatemi sapere dove e quando si terrà perchè mio padre si dimentica puntualmente di passare nell'ufficio ARCA.

Hasta luego!

P.S. Mi aspetto numerosi commenti, mi raccomando firmateli perchè altrimenti li cancello ;)

P.P.S. Umili scuse ad Elisa per averla dimenticata nel Drinking Team.



"Quando si è con la gente giusta, ci si diverte anche in una stanza vuota." Andrea Camposarcone.

Tuesday, July 24, 2007

Le donne sibilano


Sì, le donne sibilano. E gli uomini si grattano, ruttano, defecano rumorosamente, ogni tanto bestemmiano, non abbassano la tavoletta del cesso, molto spesso si girano a guardare le altre donne, si dimenticano sistematicamente di anniversari, compleanni, onomastici e di qualunque altra ricorrenza inutile; tutto ciò durante la fantastica routine che è la vita quotidiana. Ma NON sibilano.

Il sibilare è la classica variazione del modo di parlare che subentra nella donna dopo la pubertà, sia come metodo di autodifesa nei confronti della altre donne, sia come modo per attirare l'attenzione su di se da parte di chicchessia durante le più disparate situazioni.

Alzi la mano chi non ha mai provato a discutere con una donna di un argomento che lei è convinta di conoscere a fondo ed abbia provato a confutare (a torto o a ragione) la sua tesi giusta o sbagliata che sia. La reazione può essere di due tipi, ma dipende anche da chi sia l'interlocutore della donna in questione: in genere se sono due donne, magari amiche o compagne o conoscenti che sono costrette a condividere una situazione per il bene di entrambe la discussione si sposta su chi sibila si più. Il tono della voce in genere si abbassa, è infatti il bisbiglio il terreno fertile per il germogliare del sibilo, ma è possbile che l'interessata, per attirare su di se il maggior numero di ascoltatori/adulatori tenga un tono di voce sfrontatamente altisonante. L'intrecalare di espressioni quali "No, perchè, ssssai....", "Cioè, nel ssssensssso...", "SSSSe possssso....", sono sintomo dell'inizio della frase sibilante. Il soggetto continuerà a sibilare ogni esse del discorso fino a quando qualcuno, generalmente il maschio rozzo del gruppo, non le mette a tacere imprecando o semplicemente smontando facilmente la sua tesi.
Ma a patire le pene dell'inferno sono i fidanzati/mariti di questi elementi della progenie femminile. Pensate cosa vuol dire addormentarsi con l'incubo di svegliarsi la notte con lo spettro di ritrovarsi sotto le coperte un Gollum con le tette che ti chiama TESSSSSORO....

E va bene, va bene, non tutte le donne sibilano. Ma quelle che non sibilano fanno comunque uso, in talune situazioni, della loro voce in maniera impropria.
Il metodo preferito per ottenere qualcosa dall'amante/amico (maschio, ovvio) è quello tale per cui la voce sale di almeno un'ottava e prende quella tonalità fanciullesca tendente al ridicolo. Un pericoloso falsetto che nella mente dell'uomo corrisponde automaticamente alla frase " 'Mo che cazzo vuole questa?". Oppure cominciano a mugugnare mezze imbronciate come se fossero delle bambine a cui la mamma non compra il lecca lecca. Il mugugno parte sottile, quasi non percepibile, per poi alzarsi al pericoloso livello smaronamento. La ragazza in questione sembra essersi trasformata nel duro più duro del vecchio west che mastica tabacco mugugnado frasi incomprensibili tanto che ti fa sorgere il dubbio che non chieda al barista dove sia la sputacchiera.

Gli uomini che sibilano invece sono spudoratamente definiti e riconosciuti quali gay da qualunque essere del medesimo sesso (a meno di evidenti difetti all'arcata dentaria o alla mandibola).





"Permit me to share a bit of womanly wisdom with you on this very special day. Love is poison. A sweet poison, yes, but it will kill you all the same."

Monday, July 16, 2007

Abroghiamo la legge Merlin.


È risaputo che in Italia per “fare i soldi” è necessario violare qualche legge; e non mi riferisco solo alla professione dei falsari. Insomma: al sud c'è la mafia, al nord ci sono le tangenti e la mafia, al sud oltre alla mafia (che c'è anche al nord) ci sono anche le tangenti; l'Italia è ridotta ad un colabrodo ed, è risaputo, il problema di “Cosa Nostra” esiste perchè lo Stato non fa sentire la sua presenza ed il problema delle tangenti esiste perchè lo stato è troppo pressante. Leggi assurde che impongono doveri assurdi tipo la dichiarazione (assurda) dei redditi, l'obbligo di emettere l'assurdo scontrino fiscale, la patente di guida, il porto d'armi, vengono aggirate con le tangenti che come ci ricorda qualche politico ogni tanto fanno crescere l'economia (come il lavoro nero). Ma, ahimè, ci sono leggi alle quali non si può porre una toppa con la semplice tangentella. Così il povero piccolo imprenditore che vuole creare un business che soddisfi un qualunque bisogno collettivo di una buona parte della popolazione, una necessità intrinseca nell'essere umano, qualcosa che la società non riesce a soddisfare, perlomeno in maniera congrua alle aspettative, si trova con le mani legate.
A parte il preambolo polemico, aggettivo con il quale i miei compagni di università amano spesso descrivermi, l'idea vincente in questa povera Italia è quella di abrogare la legge “Merlin”. Non prendiamoci per le chiappe adipose, appena si parla seriamente di una evenienza di questo tipo, scende inesorabile la coltre della censura. Partiti, associazioni di genitori, associazioni cattoliche, islamiche e giudaiche (si può dire?) non ne vogliono sentire parlare. Ma che cosa diavolo è la legge “Merlin”? Ma soprattutto, chi era Merlin? Il mago de “La spada nella roccia”, quello che ha fregato la fata Morgana trasformandosi in virus?
La senatrice Lina Merlin è stata l'unica che si è presa l'onere di risolvere, nell'ormai lontano 1948 (l'iter durò la bellezza di 10 anni e la legge fu approvata nel 1958), e ridimensionare il problema delle case di tolleranza nella oramai Italica Repubblica.
C'è da dire che la famosa "legge Merlin" restituì la libertà ad oltre duemila schiave del sesso, considerate fino ad allora doppiamente oppresse, tanto dai loro lenoni (o protettori) e dallo Stato che sulla loro pelle lucrava ingiusti introiti. Il problema è che i tempi sono cambiati, infatti, la suddetta legge non impone la prostituzione come reato, ma solo il suo sfruttamento. Ovvero: se tu, donna (uomo, viados, transgender), ti vuoi prostituire sei liberissima/o di farlo purchè non lo fai sotto il giogo del protettore, ed è a questo punto che si apre il dibattito su quanto il cliente sfrutti la prostituta. Il fatto è che è indecoroso per un paese civile come il nostro che le strade siano tappezzate di "donnacce" che rischiano la vita e la verginità anale per portare a casa qualche spicciolo per arrotondare lo stipendio da cassiera al GS. Quindi, o si alzano i salari delle cassiere del GS (che non è detto facciano tutte le prostitute, era un esempio), oppure si riaprono i bordelli. Massì, un bel postribolo in centro a Varese, c'è la Caserma Garibaldi ormai chiusa da anni ed anni, dico io, creiamo il più grosso mignottaio del nord ovest. In questo modo non solo si leverebbero le "donnacce" dalle strade e le si farebbero diventare "donnine", ma soprattutto si toglierebbero gli introiti alla malavita organizzata, si salverebbero dalla oppressione e dalla tirannia le/i ragazze/i (che lo farebbero per libera scelta), si farebbero guadagnere un mucchio di soldi allo stato, il tutto condito da sani e sofisticati controlli sulla salute delle ragazze/i e sulle precauzioni che sarebbero obbligate/i ad usare.
E per dare il buon esempio? Potrei prostituirmi anche io... Si, uno come me che non crede al sesso senza amore... Tanto sono sicuro che non avrei clienti, pensa te, con tutte le donne che non mi vogliono nemmeno gratis, pensate veramente che ce ne sia qualcuna in grado di pagare un euro per avermi?
Vorrei comunque chiarire ogni equivoco, io non sono a favore della prostituzione, ma a favore delle prostitute! Brave ragazze, se non ci foste voi ad allietare le solitarie serate dei camionisti, le sbronze degli studenti, gli appetiti dei vecchietti con la moglie in menopausa, per fare riposare la povera Federica, che mondo sarebbe? Come si dice: è uno sporco lavoro, ma qualcuno lo deve pur fare.

In fondo, in questa povera Italia, basterebbe così poco per vincere un turno elettorale... Beh io gliela butto lì, speriamo che colga. ;)




Post Scriptum: Lo sapete che ho intenzione di candidarmi quale leader del Partito Democratico? A quanto pare lo può fare chiunque, tanto ci sono le primarie. Chi mi vota?

Post Post Scriptum: le prime righe di questa bloggata sono simili (uguali direi) all'introduzione del post sulla Start Cup in quanto questo argomento volevo inserirlo come idea vincente per diventare piccoli imprenditori, ma poi ci ho ripensato. Ripensandoci di nuovo, lo ho inserito sotto mentite spoglie ;)




Colui che teme di perdere, ha già perso.

Saturday, June 23, 2007

Adotta un Ingegnere


Al fine di migliorare la condizione dell'Ingegnere medio nella italica società, mi sono prestato (sotto minaccia velata di Federico, suprema mente ed ideatore del progetto) a condividere con altri una nuova esperienza.
Potrebbe essere che questa iniziativa sembri atta al solo all'estremo tentativo di trovare una compaggine amorosa nella vita di tutti i giorni, alla sola ricerca del sesso estremo ed acrobatico (si guardino i profili degli Ing. Informatici) alla sola autocommiserazione o semplicemente al rendersi più ridicoli nella rete che nella realtà.
Per cui dolci e docili donzelle, affrettatevi ad adottre un Ingegnere!!!

Adotta un Ingegnere!

Io, come è ovvio, sono Emanuele. Ma vi consiglio anche i miei compagni di sventura, specialmente il Fà e il Ciuspi... Fede lasciatelo perdere che a volte fa a dire poco paura :|



"Lo sanno tutti che tra un Ingegnere Elettronico del Polimi e un Bocconiano c'è una differenza di 60 dB!!" (A.L.)

Thursday, May 24, 2007

Start Cup


Immersi nella noia della vita universitaria italiana, i poveri e ottenebrati studenti continuano a sentire ronzare nelle loro menti, vuote ed assenti, le parole dei loro professori (di Elettronica di Potenza nel mio caso) atte a distruggere qualunque convinzione che il povero malcapitato si è costruito faticosamente nei cinque anni di carriera accademica. Dopo avere capito che il 3+2, come i vari professori (di Elettronica di Potenza nel mio caso) sono solerti chiamare il nuovo ordinamento accademico, è il metodo migliore per perdere cinque anni della propria vita ed è ancora migliore (più migliore???) per rovinare i restanti della propria esistenza, lo studente medio si ritrova scoraggiato e senza obiettivo alcuno.
È risaputo che in Italia per “fare i soldi” è necessario violare qualche legge; e non mi riferisco solo alla professione dei falsari. Insomma: al sud c'è la mafia, al nord ci sono le tangenti e la mafia, al sud oltre alla mafia (che c'è anche al nord) ci sono anche le tangenti; l'Italia è ridotta ad un colabrodo e, è risaputo, il problema di “Cosa Nostra” esiste perchè lo Stato non fa sentire la sua presenza ed il problema delle tangenti esiste perchè lo stato è troppo pressante. Leggi assurde che impongono doveri assurdi tipo la dichiarazione dei redditi, l'obbligo di emettere lo scontrino fiscale, la patente di guida, il porto d'armi, vengono aggirate con le tangenti che come ci ricorda qualche politico ogni tanto fanno crescere l'economia (come il lavoro nero).
Ma noi, studenti del 2000, non possiamo cedere ai sollazzi della vita da delinquente, siamo onesti, coscienziosi della legge e SUPRATTUTTO timorati di Dio.

Fortunatamente in giro per l'Italia ci sono ancora persone che vogliono credere in noi, nelle possibilità offerte da una mente giovine e gaia (con lo stomaco pieno di italica trippa) e che soprattutto vogliono sganciare dei bei soldini per fomentare l'innovazione. È per questo che nasce la Start Cup:






Il premio Start Cup Milano Lombardia consiste nella presentazione di progetti imprenditoriali innovativi (Business Plan) ai fini della realizzazione di start-up per le quali vi sia una competenza specifica nei Centri di Ricerca delle otto Università lombarde che quest'anno organizzano congiuntamente l'evento. http://www.startcupml.net


Insomma inventi qualcosa che può avere successo e loro ti danno un po di cash per iniziare la tua vita da “piccolo imprenditore dallo stipendio di giada”. La manifestazione è aperta a tutti: donne, uomini, bambini, cani, gatti, cavalli e somari che abbiano una idea valida e che siano in grado di redigere un Business Plan.

Eh già.. ma che cavolo è un Business Plan?

From Wikipedia:

Un business plan è un riassunto di come un imprenditore o un manager intende organizzare un'attività imprenditoriale e implementare attività necessarie e sufficienti alla sua buona riuscita. Si tratta di una spiegazione scritta del modello di business dell'impresa.
I business plan sono usati internamente per la pianificazione e gestione dell'azienda, e all'esterno per convincere terze parti come banche o altri investitori a finanziare l'impresa.

Uhm.... Un povero ingegnere elettronico con idee concrete e progetti in mano che cavolo ne sa?

Non c'è problema! Quest'anno è partito anche il concorso “Call For Ideas” che permette anche ai pochissimi che non sanno che cosa sia un business plan di potere partecipare alla competizione. Basta solo vincere appunto la “Call For Ideas” e l'organizzazione metterà a disposizione dei corsi di formazione per riuscire a redigere il proprio business plan. Per cui perchè non provarci vista la semplice procedura?

L'idea vincente per riuscire a conquistare il premio tanto agognato di 60000 € previsto per la fase finale nazionale (+10000 € per la fase lombarda) deve scaturire da una accurata analisi del mondo che ci circonda. Il metodo corretto è di inventare un prodotto totalmente inutile che la gente sarebbe disposta a comprare a un prezzo non troppo elevato ed essere in grado di produrlo in grandi volumi in poco tempo (per sbaragliare la concorrenza cinese) ad un costo industriale bassissimo. Ovviamente almeno nella parte iniziale della produzione in serie si deve essere in grado di dominare il mercato. Ecco le idee che mi sono venute e che ho raccolto in giro tra i miei conoscenti e compagni:

Più fresco per tutti

Come illustratomi dal mio amico Sergio non più di due mesi or sono una tattica vincente potrebbe essere quella di creare il business intorno al refrigerio estivo. Il clima impazzisce sotto i morsi dello smog, il buco dell'ozono si allarga a dismisura, le estati sono sempre più torride e calde ed i climatizzatori fanno rischiare il black out con cadenza settimanale, il sud Italia è a rischio desertificazione (e noi dove andiamo a fare le vacanze poi? A Valencia?). È per questo che HOP una bella SUPPOSTA DI CALIPPO, nelle torride estati subsahariane porta refrigerio prima all'ano e poi al resto del corpo passando direttamente per l'intestino crasso.





Gooogolando in giro per la rete non mi sono imbattuto in aziende concorrenti, certo, la produzione deve essere lesta prima che Algida e Motta si mettano di buona lena per accaparrarsi fette di mercato. Che inventino anche le supposte al MAGNUM ricoperte di cioccolato?

Il caffè ricaricabile

Questa cazzata arriva direttamente dal mio compagno Cesco, possibile che non sia in grado di trovare una ricarica non originale per macchinette del caffè espresso Lavazza? Insomma fanno le cartucce per le stampanti rigenerate, i toner rigenerati, rigenerano anche il povero Silvio tra un infarto e l'altro.... La lobby del caffè è comunque potentissima, si sussurra negli ambienti del SISMI che tra mafia colombiana e YAKUZA giapponese stia sgomitando la nuova mafia del caffè: non a forza di una pioggia di piombo ma di pura arabica.... Per riuscire ad essere concorrenziali in questo campo martoriato dal crimine organizzato bisogna avere amici potenti. No, Cesco, non basta avere letto tutti i giornaletti di Superman dal primo all'ultimo....




Limbo!

È molto recente il fatto che il Santo Padre (S&P) ha deciso che il Limbo non esiste. Nonostante le accorate proteste dei più accaniti frequentatori di balere, il S&P è stato categorico. Il Limbo non esiste. Non resta che chiedersi che fine fanno i bambini morti non battezzati e coloro che sono nati prima della venuta del Messiah (M&H). Per questo non stiate in ansia ragazze madri timorate di Dio, la salvezza del vostro bambino sta nella nostra nuova idea per la Start Cup! (Ma perchè parlo al plurale?).
È ora di dare un taglio a questo vuoto teologico; il Limbo esiste, non esiste, c'è, non c'è ma se ci fosse stato avrebbe dormito, ci sarà al prossimo Papa? Non importa un fico secco, con la nostra nuova PILLOLA DI BATTESIMO INTRAUTERINO il nascituro è messo al riparo da qualunque scherzo il buon Dio gli voglia fare dopo la nascita nel breve lasso di tempo che intercorre prima che vi rechiate in tutta fretta verso la fonte battesimale più vicina. Insomma una assicurazione sulla vita del vostro bimbo... Anzi un'assicurazione sulla morte. Questa è proprio una idea geniale, nessuno ci ha mai pensato, basta solo trovare un prete che venda di straforo un paio di autobotti di acqua santa, giusto per iniziare con la produzione. Certo è il caso di trovare anche un qualche tipo di certificazione da parte della curia, ma forse è il caso di aspettare un “monarca” un po più illuminato.




Un gioco da ragazzi, anzi da bambini

Una ottima prerogativa per avere successo è quella di abbattere i costi di produzione, così mi è ritornata alla mente quella breve notizia che nessun quotidiano serio avrebbe mai pubblicato e per questo finita in un libro comico edito da Mondadori più di un decennio fa.




Il giovane imprenditore nigeriano ha tentato un approccio non del tutto corretto, pregiudicando il successo della sua nuova attività. Infatti una volta procurata la materia prima occorre lavare e tingere i suddetti condom al fine di renderli irriconoscibili all'utenza, per non pregiudicarne il successo. In teoria la materia prima (i preservativi appunto) deve essere procurata a costo zero. Scartando l'ipotesi di ricerca e riutilizzo di goldoni usati, si può pensare di farseli dare gratis. Purtroppo pare difficile riuscire a trovare un magazzino di prodotti scaduti che, anche con persa la loro proprietà anticoncezionale, vanno sicuramente bene per i nostri scopi. È un dato di fatto che non viviamo più nei mitici anni novanta in cui la lotta all'AIDS era ancora in voga e non era passata in secondo piano rispetto alla lotta per la conservazione della famiglia naturale (poco importa se con l'AIZ). In quei gloriosi anni infatti all'uscita (ed all'ingresso) delle discoteche i preservativi venivano regalati ai giovani che arrivavano a casa all'alba elle 6 di mattina con una montagna di preservativi che strabordavano dalle tasche della giacca rigorosamente di jeans facendo tremare le mamme più conservatrici ed insinuando seri dubbi sull'effettivo “divertimento” dei figli al sabato sera anche nelle famiglie più liberali.


Più mare per tutti:

Nelle afose estati del milanese, dove solo l'idroscalo può offrire refrigerio e la spiaggia finta sotto l'arco della pace intristisce gli animi, la mia proposta per la start cup è:
portare il mare a Milano.
Pensate ad una calda Domenica d'Agosto, voi ed i vostri amici in piazza sotto il sole, uno fa:
“Ragazzi ho una idea, andiamo al mare!” piuttosto che prendere armi e bagagli, pagare l'autostrada per andare fino a Genova e scoprire che là piove che Iddio la manda, tutti sulla metro Verde!!! Le donne in costume, pareo ed infradito, i bambini con il secchiello e la paletta, i padri di famiglia con la radiolina e la settimana enigmistica, giunti al capolinea di Gessate, poche centinaia di metri ed ecco la spiaggia, tipo Rimini, ma con l'acqua della Costa Azzurra.




Risulta chiaro che il progetto sarebbe ambizioso, innanzitutto ci vuole una chiara volontà politica ma credo che nella Lega Nord troveremo certamente pieno appoggio. Poi è il caso di vincere l'appalto pubblico, ma anche lì se non ci pensa la politica basta dare qualche mano con la tangente.... Voi direte, ma come cavolo si fa a portare il mare a Milano? Questo presupporrebbe che non esistano parte del Veneto, dell'Emilia e anche della Lombardia... ma insomma in un mondo in cui non si capisce più nemmeno se esista l'Inferno, se Mastella sta veramente a sinistra e se il concetto di razza superiore sia effettivamente decaduto con la fine della seconda guerra mondiale, non mi sento proprio di escludere nulla.

Massaggiatori

Dopo avere visto la pubblicità nel piccolo spazio di messenger dei “massaggiatori” prodotti dalla Durex ho fatto qualche ricerca in internet ed effettivamente ci sono un bel po' di aziende che producono “massaggiatori”. Ed ecco l'idea degna della start cup che sbaraglierà la concorrenza:
creare una vasta gamma di vibratori a motore a scoppio.
Pensate che roba un bel motore husqvarna come quello delle motoseghe 36 centimetri cubi due tempi, 2.2 cavalli (altro che Ilona Staller), 15000 giri al minuto.... Emozioni forti, anzi fortissime con la vasta gamma di accessori, dalle diverse protesi di gomma, anche fetish, allo scarico cromato e il carburatore con aspirazione lamellare. Qualunque cliente potrà andare in giro a mostrare il suo “sollazzatore” con i neon e lo spoiler da corsa.


La concorrenza non avrebbe tempo di stare al passo, abituata a progettare roba elettrica sbaraglieremmo il mercato: elevata autonomia, autoriscaldamento delle parti in gomma... Si, è vero, ci sarebbero i problemi riguardanti i fumi di scarico e la rumorosità... Insomma è il caso di valutare bene il Business Plan.



Seguitemi miei prodi!

Si basta mi sono rotto di questo fazzoletto di terra che inquina la nostra Romagna. Basta con le torri, basta con la bandiere bianco blu e le macchine di grossa cilindrata. Insomma invadiamo la Serenissima Repubblica di San Marino.
Perchè c'è? Perchè espropria territorio all'italico volgo? Perchè mi permette al mio nipotino di 6 anni di comprare una balestra potenzialmente letale? E poi qualcuno glielo ha mai spiegato che il medioevo è finito tre o quattro secoli fa? Si dice che i due Capitani Reggenti facciano ancora valere il diritto dello Ius Primae Noctis.....




Insomma come dice l'Inno di Mameli:


[...]
Noi siamo da secoli
Calpesti, derisi
Perché non siam Popolo
Perché siam divisi
Raccolgaci un'Unica
Bandiera una Speme
Di fonderci insieme
Già l'ora suonò
[...]


Cosa c'entra con la Start Cup? Niente, ma mi piaceva ribadire il concetto, pensate a quanti inni nazionali avremmo sentito se sui podi del motomondiale fossero saliti italiani e non sammarinesi?

Quando avremo finito con voi altro che Serenissimi.... (Dai scherzo... ;) )




Di necessità virtù.

Monday, March 26, 2007

Perché non ho una ragazza...

L'altra sera, d'un tratto, non avendo nulla di meglio a cui pensare, mi sono posto un fantomatico quesito: perché non riesco a trovare una ragazza?
A quel punto la mia anima era turbata e la mia mente da ingegnere ha cominciato a cercare una soluzione razionale al problema. Beh innanzi tutto mi sono chiesto: perchè cerco una ragazza?
Dopo dieci minuti di riflessioni inconcludenti di carattere filosofico, sono passato alla domanda di riserva: cosa cerco in una ragazza?
La mia anima era ancora più turbata e la mia mente da ingegnere vagava senza controllo.
Di sicuro l'aspetto fisico è importante, ma quanto? Direi un buon 40%... e se fosse 50%... e se fosse 60%? Mi sono trovato quasi senza accorgermene al computer a elaborare una teoria sulla distribuzione dell'aspetto fisico nella popolazione femminile italiana basata sulle mie osservazioni. Non avendo migliori idee ho pensato di utilizzare una distribuzione di probabilità detta “Gaussiana” o “Normale”.
Magari non tutti sanno cosa è una distribuzione di probabilità: vi basti sapere che descrive la probabilità di un determinato evento casuale avvenga. È ovvio che la distribuzione dell'aspetto fisico nella popolazione femminile è del tutto casuale. Ma perché usare proprio la distribuzione Gaussiana? Insomma se Gauss l'ha usata per descrivere il moto dei corpi celesti o la distribuzione dei tiri intorno ai bersagli, se un certo Quételet scoprì che coincideva con la distribuzione della misura del torace di soldati scozzesi e la statura dei militari di leva francesi, se la si usa per modellizzare i colpi di sfortuna nei giochi d'azzardo, mi sono detto: perché non utilizzarla anche per distribuire il livello di figaggine nella popolazione femminile italiana?

E così mi sono trovato a redigere un grafico di gradevolezza fisica femminile:




Una piccola nota sul grafico: è chiaro che è del tutto personale, ognuno sull'asse della gradevolezza dovrebbe mettere i suoi riferimenti. Ecco... per quanto riguarda il sacchetto ingegneristico, magari ve lo spiego un'altra volta cosa è.... Insomma: dicesi sacchetto ingegneristico quella ragazza che ha un fisico veramente ben fatto, ma che purtroppo ha un viso assolutamente inguardabile (da qui il necessario uso del sacchetto).

Ma come interpretare il grafico? È facile!!! Basti pensare che se vogliamo conoscere la percentuale di ragazze che sono al massimo carine, ci basta calcolare l'area sotto la curva (con un bel programma di calcolo). Ad esempio nel mio caso mi sono detto: una scimmia dal culo pelato non mi piacerebbe proprio, ce ne sono tante nelle savane dell'Africa libere di procreare allegramente, da un essere umano mi aspetto qualcosa di più. Certo che anche una gnocca non è facile trovarla.... Diciamo che a me va bene qualunque ragazza che se ne stia sopra il sacchetto ingegneristico....



Il calcolatore dice che l'area in figura corrisponde al 97.7% delle ragazze italiane, non male!!!
Eh no 'spetta, c'è un problema, i conti non tornano. Questo significa che quasi tutte le ragazze mi possono piacere. Ed allora perché non ho una ragazza?
C'è un secondo vincolo: a me le donne piacciono intelligenti. (Guai a chi comincia con le solite battute da bar.) Ma intelligenti quanto? Insomma se la densità Gaussiana va bene per il torace dei militari scozzesi, vuoi che non vada bene anche per l'intelligenza delle ragazze italiane? Ed ecco il mio grafico:



È necessaria un'altra precisazione: non se la prendano le laureate in scienze della marmellata, ma con le poche con cui ho parlato non sono stato in grado di effettuare un discorso sensato e coerente che non riguardasse la loro borsetta di Prada o il colore delle scarpe della loro migliore amica. Se non sapete chi è Giulia Bongiorno, è l'avvocato di Andreotti: una donna con due palle così visto che è riuscita a farlo scagionare dopo le vere o presunte slinguazzate con il Boss.
Ma quanto veramente la generica donzella deve essere intelligente per interessarmi? Purtroppo (per me) un po' sopra la media.... Diciamo dal livello Daria Bignardi in su. Il calcolatore mi dice che l'area sottesa dalla curva corrisponde ad una popolazione femminile di ben il 15.8%.



Allora: supponendo che le variabili statistiche siano scorrelate, la densità di probabilità congiunta è il prodotto delle densità di probabilità marginali... Va beh, per i profani, se voglio sapere quante donne mi vanno bene su cento devo fare 99.7% per 15.8% che vuole dire che del 99.7% di gradevoli fisicamente ne prendo il 15.8% che sono anche intelligenti abbastanza da interessarmi.
No, c'è ancora qualcosa che non va, il risultato è del 15% circa! Vuol dire che su cento ragazze che sono in giro allo stato brado, ben 15 sarebbero di mio gradimento! Impossibile!!! O ho delle fette di salame spesse due dita sugli occhi, oppure ho segato i calcoli. Propendo per la seconda.
Si sa che un ingegnere non è umano se non sbaglia i calcoli, ma un ingegnere non è un ingegnere se non se ne accorge e corregge l'errore (il modo in cui se ne accorge non ha importanza). Dopo un paio di giorni di ripensamenti sono arrivato alla conclusione. La scala delle intelligenze è palesemente falsata. Visto il recente successo di iscrizioni a scienze della marmellata (raddoppiate nel giro di un paio di anni) mi sono praticamente convinto che la media della distribuzione vada spostata intorno al livello -2.



Ed ecco che magicamente l'area si riduce... C'è comunque qualcosa di buono in questo: tra circa un quinquennio quando tutte le facoltà di scienze della comunicazione saranno a numero chiuso, le studentesse meno dotate saranno costrette a scegliere qualche facoltà dalle tinte più grigie e meno appaganti come giurisprudenza, medicina oppure ingegneria.... Ed ecco infine il risultato corretto: le ragazze che secondo il mio modello hanno intelligenza superiore o uguale a Daria Bignardi (ci sarebbe da chiedersi cosa voglia dire ciò) sono solo il 2.27% della popolazione. Quindi ecco che la percentuale congiunta si stabilizza al 2.22%. Ecco spiegato il motivo ingegneristicamente corretto del perché non ho la ragazza.

Analisi del risultato: nel corso dei miei 23 anni di vita penso di avere conosciuto almeno un centinaio di ragazze. Due di queste (pazzesco come la statistica sia veritiera) sono state per me qualcosa di importante, ma, ahimè, nessuna delle due si è rivelata essere quella giusta per me. Questo vuole dire che le altre due su cento che erano perfette non le ho beccate, non mi sono accorto di loro. Magari nascondevano il loro livello culturale dietro una borsa di Gucci o la loro gradevolezza fisica dietro sei tonnellate di fard e mascara. Esiste anche la possibilità che quel 2 su cento mi abbia dato un due di picche, ma questa è tutta un'altra statistica... Fatto sta che ho altri 23 anni per stare nella media, per trovare l'altro 2% che la statistica mi concede. Ci risentiamo quando di anni ne avrò 46.


P.S.
Nel caso in cui qualunque donna si sia sentita offesa da questo mio scritto, ci tengo a precisare che non è nient'altro che una teoria basata su dati sperimentali e, come tale, può essere confutata, ampliata nonchè discussa. Come scrisse Robert A. Heinlein ne "La linea della vita" nel lontano 1939:


"Vi sono solo due modi per formarsi un'opinione nella scien­za. Uno è il metodo scientifico; l'altro quello scolastico. Uno giu­dica dall'esperienza, l'altro accetta ciecamente l'autorità. Per una mente scientifica, la prova dell'esperienza è quella che conta e la teoria è puramente una comodità per descrivere i fenomeni, da gettar via non appena non aderisce più ai fatti. Per una mente accademica, l'autorità è tutto, e i fatti vengono negati quando non convengono alla teoria espressa dalla sola autorità. È questo punto di vista — la mente accademica che rimane fissa come un'ostrica a teorie abbandonate — che ha bloccato sempre ogni progresso della conoscenza nella storia. Io sono pronto a provare i miei metodi con l'esperimento e, come fece Galileo in un'altra corte, insisto a dire: «Eppur si muove!»."


Quindi invito a lasciare un commento ogni ragazza che si sia sentita oltraggiata, offesa, confusa, eccitata, felice o triste nel leggere questa bloggata, giusto per tentare di smentire le mie ipotesi.




"Salutami Ema....."
Ma vai a cagare!