Tuesday, April 05, 2011

Un argomento di merda


Le donne sono stitiche. Perché? Non che noi uomini deponiamo montagne di concime in ogni orto che ci passi vicino, ma perché, mi chiedo, il 98% delle donne necessita di aiuti fisici, più che psicologici, per andare a cagare? Forse che i solerti inviti da parte del genere maschile non siano sufficienti?
Supposte per culo, prugne/yogurth per bocca, clisterini delle dimensioni di un cocomero indiano, eppure fanno sempre fatica a fare la cacca. La chiamino "la nostra naturale regolarità", la chiamino imbarazzo del cesso altrui, rimane un qualcosa che noi uomini non possiamo, vogliamo, riusciamo nemmeno a concepire.
La prima cosa che fa un uomo quando si presenta l’occasione di avere a disposizione un cesso, è cagarci dentro. Una donna invece, lo guarda, lo schifa, sostiene che non è abbastanza pulito, magari lo pulisce e poi ne ha una paura talmente folle che il retto le si chiude a doppia mandata fino a nuovo ordine/stimolo/clistere/supposta.





Pare che già nelle pergamene del mar morto si accennasse a questo inequivocabile dogma. Già nel XVI libro apocrifo della Genesi, il profeta Chiürl sosteneva che, si, la donna fu creata da una costola di Adamo, ma proprio dal’unica costola stitica.
Omero, prima di concepire i suoi classici, componeva sonetti scherzosi su quanto le Dee greche avessero problemi a defecare. Le interessate, per tutta risposta, lo resero amorevolmente cieco.
In epoca moderna, grandi filosofi di tutte le epoche, da Nietchche a Kant, da Marx a Smith, da "Doc" Emmett L. Brown a Roger Rabbit, si sono prodigati per risolvere questo grande mistero.

Che le donne abbiano uno sfintere diverso dagli uomini? Che lo stimolo dal retto non arrivi al cervello? Certo è una gran bella cosa per gli amanti del sesso anale; trovarsi le lenzuola impiastricciate di merda diarroica nel bel mezzo dell'amplesso non piace nemmeno ai coprofaghi, figuriamoci ad una coppia alla ricerca di esotici piaceri frutto di leggendari anallubi.
Forse, però, trattasi di un problema di comunicazione tra i due generi, quello maschile e quello femminile. No dico qualcuno ha mai chiesto loro semplicemente perché quando si siedono sul cesso, non importa gli sforzi compiuti, la questione non si risolve con fisiologica naturalezza?
Ennò che non glielo avete chiesto, la merda è un argomento tabù. Benché ci sia stata gente recidiva nel usare come rompighiaccio al primo appuntamento un argomento subdolo come il comportamento del transistore bipolare in zona ohmica, rimane il fatto che con una donna (amica, moglie, fidanzata o aspirante tale) l'argomento merda rimane un inequivocabile tabù come la politica, lo sport e quanto siano belli i LEGO, Star Wars oppure i Transformers. Se trovate una donna che vi tiene testa in uno di questi argomenti, non ha problemi a parlarne e vi batte sempre a Gran Turismo, occhio che potreste scoprire che “lei” in realtà è un “lui” oppure più semplicemente sia un ingegnere (il che potrebbe non escludere la prima ipotesi). Nel primo caso, non procrastinate oltre la vostra fortuna e, diventando di corsa omosessuali, scoprirete di avere trovato l’uomo ideale; nel secondo caso gioite perché la vostra futura sposa potrebbe (ed il condizionale è d’obbligo) darvi la biada nelle gare di rutti/peti tra amici, rendendovi fiero e conscio di avere trovato la donna ideale, quella che si comporta come un uomo.

Gli uomini, infatti, fanno a gara a chi fa lo stronzo più lungo, bello, profumato e guardano con interessata ed invidiosa curiosità alle doti fecali di qualunque mammifero dalla taglia più grande di quella di un vitello. Quando petiamo, noi maschi, ne siamo fieri e stronzi e commentiamo meravigliati i nauseabondi risultati dei nostri sforzi con gli amici, familiari, figli, o chicchessia.





E invece il gentil sesso? Alzi la mano un qualunque maschio che, da piccolo, non pensava che le femmine non andassero al bagno.

Tu, si, tu, lì, in quinta fila… Abbassa la mano. Brava.

Dicevo: è, allora, una questione di cultura. L’ideale della donna casta e pura che si è tramandato nei secoli, ha portato da una parte gli uomini a idealizzarsi l’altro sesso come illibato, virginale ed incantevole; e dall’altra le donne a fare di tutto per esserlo depilando, limando, truccando, siliconando, re-imenizzando il proprio corpo. Ma sappiamo tutti quanto la psiche, l’umore ed il “fattore campo” influenzino le dolci donzelle, fino all’autoconvincimento dell’essere stitiche per venire incontro all’ideale che i maschi hanno imposto. È forse questa la chiave di lettura?
Purtroppo io non ho risposte da darvi, vi consiglio di rimuginarci un po’ sull’argomento e magari formulare le vostre domande all’Oracolo del Nord, o quello del Sud, fa lo stesso, non vi daranno che enigmatiche risposte buone solo per salvare l’Imperatrice Bambina che, vi ricordo, essendo una donna è quindi al 98% stitica.






Tanto gentil e tanto onesta pare
la donna mia quand'ella altrui saluta,
ch'ogne lingua deven tremando muta,
e li occhi no l'ardiscon di guardare.

Ella si va, sentendosi laudare,
benignamente d'umilta' vestuta;
e par che sia una cosa venuta
da cielo in terra a miracol mostrare.

Mostrasi si' piacente a chi la mira,
che da' per li occhi una dolcezza al core,
che 'ntender non la puo' chi no la prova;

e par che de la sua labbia si mova
uno spirito soave pien d'amore,
che va dicendo a l'anima: Sospira.

(Dante Alighieri da "Vita Nova")