Friday, November 25, 2011

La vita in Teutonia prosegue...


È ormai Dicembre ed a Berlino, a tornata elettorale conclusa, i giochi sono tutt’altro che fatti. Con uno stragrande risultato i Piraten hanno ottenuto un insperato successo, riuscendo a fare eleggere tutti i loro candidati al senato della città e sfiorando il 9%.




I maligni dicono che per raggiungere l’agognato 9%, mancavano una manciata di voti e che l’affluenza ferma al 60% è cmq un buon risultato, ma si sarebbe potuto fare di più; specialmente se qualcuno che guardando il cielo plumbeo di quella Domenica di Settembre, non si fosse rigirato nel letto mandando a fare in culo la pioggia, il freddo e la tornata elettorale.

Evvabene! Non ho votato! E allora? Cos'è, la psicopolizia mi viene a prendere a casa?

toc! toc!

Chi è?

Sono il lupo-mangia-frutta.

Ma mi faccia il piacere…

Senta, qui siamo persone mature. L'impianto è sostanzialmente semplice: prevedere a turno un "uno (il lupo) contro tutti (i frutti)" e una turnazione del ruolo di lupo, non su base casuale, ma come penitenza.

Eh?

Avrebbe dovuto rispondere "Che frutto vuole".

Non ci penso nemmeno.

Sa, è una procedura standard.

Ah, capisco.

Io faccio solo il mio lavoro.

Che sarebbe, di grazia?

Lo psicopoliziotto.

Nel mentre che la psicopolizia Berlinese si rende ridicola casa per casa, l’ex sindaco dell’SPD, Klaus “Distruggitore” Wowereit ha avuto i suoi bei problemi a trovare una maggioranza che regga il governo. Ci ha provato con i Verdi, che non vogliono la nuova autostrada a Berlino, ed hanno dato due di picche. Sta provando ora a lisciare il pelo alla Merkel, con una coalizione Rosso-Nera che manco i fanatici del Milan crederebbero possibile in un’Italia dotata di un ipotetico sistema elettorale totalmente proporzionale. A più di due mesi dalle elezioni, Berlino non aveva ancora governo. Devo dire che le cose procedevano bene anche senza, ma ecco un fulmine a ciel sereno! La coalizione dai colori sociali più brutti d’Europa ha preso forma, con tanto di trattati, programmi, documenti firmati in tutta fretta da alti esponenti di partito, probabilmente culone inchiavabili a destra e froci inviperiti a sinistra. Li possiamo anche vedere tutti in faccia, con questa bella applicazione web del Berliner Morgenpost.





Che bello, si può giocare con i cursori! E notare che tra i 19 ed i 30 anni ci sono ben 13 senatori, di cui 6 Pirati, ma solo 10 Ingegneri su un totale di 150 sedenti al senato. Triste, no?

Mentre il governo di Berlino è giunto in ritardo, in Tedeschia l'Autunno è arrivato in anticipo, esattamente come da programma: subito dopo la Primavera. L'Estate era già stata data per dispersa ad inizio Giugno, quasi sicuramente peregrinante per agriturismi nell'entroterra toscano o su spiagge mediterranee bagnate da un mare cristallino. Una sera ai primi di Settembre, sul bus di ritorno dalla Volkhochschule (l’Alta Scuola del Popolo) i caloriferi erano accesi, ed io, rannicchiato in un angolino buio ed umido, ho pianto.
Ho versato qualche lacrima anche perché il tedesco ha ricominciato a frustrarmi con un nuovo corso di lingua. Livello B.2. Ciò non vuole assolutamente dire che io ed il livello B.1 siamo amici intimi. Lo considero un conoscente di vecchia data, a cui ho scopato la sorella e che no mi rivolge più la parola.
La grammatica e le declinazione sono ormai un capitolo chiuso, assimilato, capito, ricordato, marchiato a fuoco nei neuroni perduti durante la mia ultima sbronza. Ora ci si concentra sui vocaboli, la stilistica, il fatto che per dire la stessa cosa ci sono dodici modi diversi.
Prendiamo il verbo CAPIRE:
verstehen = begreifen = kapieren: differenze? Nessuna!
Chissà che cosa mi aspettavo io da una lingua che nel 1996 ha avuto bisogno di una riforma ortografica, talmente necessaria da fallire clamorosamente, come dimostra il cartello nella foto.





Adesso i tedeschi della nuova generazione imparano la nuova ortografia, mentre quelli della vecchia manco se lo sognano; in pratica essendo accettate entrambe gli errori non esistono più.
Poi, tra l’altro, KAPIEREN? Chi l’ha inventata, Tano Caloggero emigrato dalla Locride a Monaco di Baviera nel 1904?
A quanto pare per la gran parte delle parole e verbi crucchi esiste anche una corrispondente derivante dal latino. (altrettanto corretta in Hochdeutsch, ovvero alto-tedesco, ma snobbato dai germanici) Esempi?

wirtschaftlich = ökonomisch: ECONOMICO
würdigen = honorieren: ONORARE
nachahmen = imitieren: IMITARE

E poi: l’apoteosi.

erforschen = recherchieren: RICERCARE
vervollständigen = komplettieren: COMPLETARE

Ci hanno aggiunto una "T", ma è solo per essere esosi. Questa è fantastica anche perché il dizionario ti dice anche che KOMPLETTIEREN è per "gehobener Sprachgebrauch" cioè “uso elevato della lingua” (e non credo si riferisca al cunnilingus).

Ah si, beh, sono più di due anni che studio tedesco, non potevano dirmelo prima? Io prendo l’italico, ci aggiungo “en” per i verbi, un paio di tanto amate “sch”, “äu”, “ö”, “ü”, “ï”, “ë” qua e la e sono a posto!

Poi ci sono le parole che hanno più significati, ma quello si sa, ci sono in ogni lingua: come Glück. Fortuna o felicità, scegliete voi. Va bene che se uno è fortunato è anche felice, eppure non solo non è necessariamente vero il contrario, ma anche i concetti di fortuna e felicità sono due cose a sé stanti. Provateci voi a spiegarlo in crucco...

Un capitolo a parte sono le parole che cambiando una vocale cambiano significato. Un po come il nostro "palO", che serve per impalare e la "palA" che serve per spalare, da non confondersi con il badile che scava e la vanga che serve per vangare. Ma che ve lo dico a voi che di cultura contadina ne sapete come un prete di orgasmi? Se poi la vocale che cambia è la Ö, siamo a posto. Schon = già ---> schön = bello. Me lo diceva sempre il vecchio professore-robot Marini alle superiori, che "la letera püsée impürtant, l'era la Ö":





Riassumerei il tutto come "un gran casino", se non fossi convinto che l'espressione "un casino colossale" fosse più appropriata, ma occhio che con l’inglese il trucco non funziona. Le due lingue hanno radici in comune (Germanico-Occidentale per quelli a cui freghi qualcosa, come si evince da questa tabella ;sicché può capitare che alcune parole, pur venendo dalla stessa fonte, abbiano significati opposti o contraddittori. Ad esempio “Gift”. In inglese, derivante dal verbo “to give” (dare) vuol dire “regalo”. Anche in crucco deriva dal verbo geben (dare), ma, si sa, che i tedeschi hanno sempre avuto un modo tutto loro e molto onorevole di fare regali, per cui oggi, “Gift” vuol dire “veleno”. Forse è per questo che qui nessuno crede a Santa Claus e nel periodo natalizio ci si tiene sempre stretta e carica la propria Walther P38.
Ma a volte il trucco funzia anche con i roastbeef di oltremanica, prendiamo ISOLA: die Insel in germanico, die EILAND in germinglese.
È il segno dei tempi che cambiano, anche l'italiano lascia spazio a nuovi vocaboli storpiati di origine anglosassone, con buona pace dei linguisti più irriducibili. Ora è l'America che domina, soverchiando l'Impero Inglese che colonizzava il mondo ancora sconosciuto, dopo che la Chiesa aveva sparso quello che restava dei Latini per la vecchia Europa. Per questo ancora qualche rimasuglio di vecchio latino sopravvive sia nelle lingue anglosassoni che in quelle germaniche, come il greco ancora più in tempi remoti trovava nuova vita in parole latine. Mi piace pensare che un tempo, era Roma a dominare il mondo, a imporre la propria lingua dall'Arabia alla Scozia; l'eredità del suo lento declino poi, noi italici, lo portiamo ancora sulle spalle...





Consoliamoci con la nuova collezione di sacchetti ingegneristici, che qui vanno alla grande. Nonostante non offrano rimedi contro teutoniche "culone inchiavabili", sembrano proprio ben fatti, resistenti e di buona fattura il buco per il sesso orale va praticato esattamente dove l'immagine lo consiglia. Presto sugli scaffali dei migliori negozi di intimo.





Ho provato a trarre un po' di gioia accarezzando la mia nuova, luccicante, fulgida ed eterna patente tedesca, ma non funziona; il grigiore plumbeo del cielo deprime più di una canzone di Malgioglio cantata da Nilla Pizzi.





La rigidezza del clima ha, però, almeno un effetto benevolo. Anche se i discendenti dei Goti che popolano la Tedeschia sono ossessionati dall'aria fresca ed aprono le finestre a meno venti coi caloriferi accesi a livello altoforno perché "la qualità dell'aria non è accettabile per potere lavorare confortevolmente", il gelo e il vento e la rigidità delle temperature influiscono benevolmente sulla stupidità degli insetti. Prendiamo le mosche. Quelle che ho sempre visto io, più erano grosse, più erano rumorose. Più erano piccole, più erano rompicoglioni. Ecco, qui di mosconi non se ne vedono manco col binocolo; le moschettine tanto odiose ed iraconde se ne zigzagano tranquillamente qua e la, stando lontane, non ronzando vicino al tuo orecchio destro, non appoggiandosi sulla mano, nel caffélatte o nella minestra. Si appoggiano sul tavolo, davanti a te, muovono le loro zampine al rallentatore, strofinandole pigramente l'una con l'altra quasi fossero la brutta copia di Madre Teresa con le emorroidi e ti voltano le spalle come per dire: "allora mi schiacci o no?". Ed un povero cristo in cerca di vendetta dopo anni di bullismo moscovita, una vita fatta di innumerevoli, vani, ridicoli autoschiaffeggiamenti, come può non elargire il dono della misericordia ad un cotanto stupido insetto? Ed è così, con sadica gioia che in ufficio mi sono guadagnato il soprannome di Splatter.
Quando vivevo in Italia, poi, in quella conca fetida che era il lago di Varese, le zanzare nascevano a Marzo, proliferavano a Giugno e trapanavano i maroni sino a Novembre. Qui invece no: sebbene ci siano laghi, laghetti o paludi ovunque, le care zanzare fanno il piacere di schiattare appena nate o non deporre nemmeno le uova. Che senso ha riprodursi per poi perire di freddo senza nemmeno avere avuto l'opportunità di suggere un po' di sangue al prossimo? Questa si che è rettitudine morale, altro che Eurobond.



Porgo i miei più riverenti e rispettosi ringraziamenti al mio mentore e sovrano Emanuele, per l'ossequiosa riverenza nei Suoi confronti che Egli è stato in grado di insegnarmi lungo questi tetri anni di sudati studi. Esprimo, infatti, in questo ringraziamento la più grande e deferente e duratura stima che possa mai sviluppare nei confronti di essere animato o inanimato che sia. Una persona degna di cotanto carisma e volontà da rasentare la divinità, capace di imprimere in me il desiderio di proseguire il mio cammino nella scienza e nell'ingegneria seguendo le orme della Sua superba e fulgida guida sotto la quale io ho avuto l'incredibile fortuna di servire. La Sua saggezza mi ha indirizzato nei momenti d’indecisione, il Suo consiglio mi ha fatto ritrovare la strada quando la via pareva ormai perduta, il Suo splendore faceva nascere in me la gioia, dandomi la sensazione di potere raggiungere la Grazia (intesa come aiuto ed intercessione divina, n.d.a.).
Per tutto questo Lui e solo Lui ringrazio.
S.L.R