Wednesday, May 19, 2010

Lettera aperta a chi di dovere.


Egr. Ill.mo Comm. Sig. Padreterno,


Le scrivo come delegato sindacale eletto dai Compagni lavoratori .
A seguito del Suo rifiuto di stabilire un incontro al fine di discutere un accordo e così creare una certa concertazione tra le parti, mi duole comunicarle per iscritto il malcontento che serpenteggia tra le nostre file a seguito dei recenti fatti svoltisi all'interno dell'azienda.
Ci permettiamo di ricordarLe che il mese di MAGGIO, quest'anno, non è pervenuto. In effetti in busta paga non sono stati riscontratti nemmeno il frizzante Marzo, né il tiepido Aprile.
I Lavoratori hanno invece riscontrato una innaturale e dolosa presenza del mese di NOVEMBRE. Come da accordi sindacali, stipulati, mi lasci dire, sin dalla notte dei tempi, l'Azienda è tenuta a rispettare il naturale susseguirsi delle stagioni.
Con l'inserimento di mesi autunnali extra, l'Azienda ha contravvenuto agli obblighi sindacali concertati in fase di stesura del CCNL.
Perciò, i lavoratori RIVENDICANO:

1_il DIRITTO alla Primavera

2_la FINE ISTANTANEA del mese di NOVEMBRE che si protrae da ormai inizio Marzo

3_il SACROSANTO DIRITTO a 4 giornate di clima temperato e sereno alla settimana.

Nel caso le nostre richieste non vengano soddisfatte, apriremo una vertenza sindacale, impugneremo il CCNL e saremo pronti ad azioni dure, concrete e scellerate.


Cordialmente,
E. C.,
Gli onesti lavoratori.



Non c'è più la mezza stagione

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