Friday, November 18, 2016

Le mie ragioni del no

Mi sono deciso a scrivere un post sul mio blog oramai in disuso almeno per tentare di contribuire ad una discussione costruttiva riguardo al quesito referendario di riforma costituzionale previsto per il prossimo 4 Dicembre 2016. Sarà un post lungo, anzi lunghissimo. Chi pensa che leggere il mio post sia una perdita di tempo, chi non ha tempo, chi vuole una versione più corta del mio pensiero, può leggersi quello che ha detto Monti nell'intervista al Corriere; lo condivido al 95% e potete usarla come mia posizione ufficiale.


Chi invece non ha voglia di essere coinvolto, a chi non frega nulla, a chi crede alle bufale da una parte e dell’altra, chi (come milioni di americani) preferisce farsi passare le notizie solo da Facebook, per me, può anche starsene a casa il 4 Dicembre. Che voti per il SI o per il NO, il tuo voto è solo deleterio, se non sai per cosa voti e non sei un elettore informato. Vai allo stadio, fatti una partita di calcetto, guardati una puntata dei vari programmi della De Filippi, una replica del Grande Fratello va bene uguale.
Spero che chi voglia votare SI al referendum sia comunque interessato alle mie ragioni per cui voterò no, giusto per avere un altro punto di vista. Mi ritengo una persona razionale e se state leggendo queste righe, credo che almeno mi concediate il beneficio del dubbio; vi invito, dunque, sia a leggere fino in fondo, sia a lasciare un commento con il vostro punto di vista o il vostro blog o un articolo che pensate possa confutare il mio punto di vista.

Entrerò nel merito della riforma e del quesito seguendo un’analisi super partes, punto per punto che si trova sul seguente sito.


Tutti i punti sono spiegati in relazione a come funziona la costituzione adesso e con i due scenari: cosa succede se vince il Si o se vince il No.
Leggendolo tutto, sebbene sia un articolo lungo, vi permetterà di sapere precisamente su cosa verte il referendum; è importante, perché sia la campagna del sì che quella del no strumentalizzano i contenuti per portare a casa voti, facendo di una modifica così importante alla nostra Costituzione un affare da niente. Tenendo conto che nel mio partito, quello del no, ci sono sì imbecilli e ignoranti (nell’ordine: tutta la destra extragovernativa, tutta la sinistra extraparlamentare, i cinquestelle), ma anche costituzionalisti e tecnici importanti (Monti ad esempio) e soprattutto l’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia), penso che una lettura del voto molto razionale sia d’obbligo.

Ci tengo a sottolineare che il voto al referendum non è affatto correlato con l’azione perpetrata dal governo Renzi, non è un voto per esprimere un giudizio sull’operato del Governo, sebbene io nel mio scritto entrerò nel metodo, lasciando stare il merito, dell’azione del Governo e soprattutto della persona di Matteo Renzi. Metterò in discussione la credibilità di chi si appresta a modificare la nostra costituzione solo nei punti in cui il quesito referendario non dà alcuna garanzia su come sarà concretamente effettuata la riforma e demanda a questo Governo la stesura delle leggi (che poi dovranno essere convalidate dal parlamento). L’unico metro di giudizio che ho è la credibilità e l’attendibilità del Governo e del Presidente del Consiglio. Queste parti saranno evidenziate in rosso per denotare quanto di questa riforma non sia ancora stato scritto ed su quanto il voto non deciderà nulla.

L’elenco linkato sopra (http://www.lastessamedaglia.it/2016/04/il-referendum-di-ottobre-spiegato-facile-facile/ ) è un punto d’inizio, ognuno può farsi le idee che vuole avendo tutto davanti agli occhi. Procederò punto per punto in relazione al link:


Punto 1), Bicameralismo perfetto: rimango dell’idea che il sistema attuale non sia perfetto (e non esiste un sistema di governo perfetto a questo mondo), ma che se deputati e senatori facessero il loro lavoro, il sistema funzionerebbe mille volte meglio e la riforma non sarebbe né così necessaria, né così mal fatta.
Eliminare una parte dei senatori non serve a niente se la gente che popola il Senato è composta dagli stessi fannulloni di sempre. Possiamo fare una analogia con la scuola italiana che sicuramente tutti avrete vissuto (nel bene o nel male) sulla vostra pelle: questa riforma è l’equivalente della pratica malsana per cui si alza  il voto a tutta la classe di 2 punti per dovere di statistica e perché se hai una classe di ignoranti non ne puoi bocciare il 70%, secondo la logica del “si fotta la meritocrazia”; se il sistema non funziona non è colpa dei fannulloni che siedono i banchi delle camere, ma del sistema stesso e quindi si cambiano le regole, non si cambiano i fannulloni. Piuttosto che forzare deputati e senatori a fare il loro dovere, cambiamo le regole per venire incontro ad un sistema corrotto. Io non ci sto. Piccolo appunto: occorre una legge elettorale nuova non una costituzione nuova. Che il potere torni nelle mani del popolo permettendo di specificare le preferenze. I mafiosi e i corrotti ci saranno lo stesso in parlamento, ma almeno esisterà la possibilità che persone oneste che si fanno una onesta campagna elettorale vengano elette a furore di popolo. Con questa legge elettorale non è possibile che ci siano persone non colluse con una parte o con l’altra in parlamento, in quanto sono i partiti, con le liste bloccate a decidere chi occuperà quei banchi.

Punti 2) e 3_a), Il senato dei cento. Sarò breve: l'immunità dei senatori non eletti dal popolo è il peggio del peggio che possa capitare. Già, ad oggi l’immunità parlamentare in Italia è quasi il duale di impunità. Se il senato non è eletto, allora esiste la concreta possibilità che ogni consiglio regionale mandi al Senato chi per qualunque ragione (corruzione, mafia, truffa, compravendita di voti, concussione…) non debba subire un processo e non debba essere condannato. In un sistema come quello italiano, ve la sentite di lasciare tutto questa libertà di scavalcare la legge? Mafiosi, ciellini, ma anche esponenti delle varie coop o delle multinazionali i cui interessi non sono quelli dello Stato, ma solo i loro interessi personali, potranno essere messi lì per pura necessità di favori elettorali.
Inoltre i poteri del Senato saranno diversi e più complicati alla faccia della semplificazione. Vogliamo abolire il senato, bene, allora tabula rasa. Il senato dei cento è una scelta assolutamente deleteria per tutti noi cittadini, aggrava la situazione e corrompe ancora di più il quel malcostume che in Italia impera e toglie spazio ai cittadini.

Punto 3_b), I nuovi Senatori. Ecco che entro nel merito della fiducia in questo Governo. Io non voto una modifica alla Costituzione se devo dare fiducia a renzi ed al suo Governo dopo quello che, a me, elettore del PD, elettore delle primarie, è stato promesso e non mantenuto; dopo le sue menzogne sull’Italia che cambia verso, le promesse su una nuova politica, il suo “Letta stai sereno”, sul pagamento delle tasse alla Chiesa, sul fatto che non era interessato al ruolo di Presidente del Consiglio se non dopo una vittoria alle elezioni, una riforma elettorale promessa e di nuovo fatta coi piedi. Sappiamo tutti come è andata: dopo avere vinto le primarie (votato anche da me) ha silurato il governo Letta e lo ha fatto decadere, non è stato eletto direttamente dal Popolo ergo non ha vinto le elezioni per diventare presidente del consiglio, è venuto a patti con gentaglia come il pluri-imputato Verdini  parte della presunta loggia P3 e politici di una serietà fuori dal comune (sarcasmo) come Alfano. Altro che “cambiare verso” Renzi è sempre di più espressione della vecchia politica che dichiarava di volere rottamare.
Non è chiaro come saranno scelti i senatori e siccome la ragione è politica, io non posso permettermi di lasciare carta bianca a questo governo, a questo parlamento, su una questione così importante. Negli ultimi giorni poi i toni sono stati schifosamente antieuropeisti, bassa politica nei confronti dell’Europa per avere consensi in ambito referendario. Sei un politico poco serio se vai dietro ai voti facili dei populisti antieuropeisti, non hai una linea politica tua e dimostri di non avere ideali (il no alle sanzioni alla Russia, la manovra economica rischia di essere bocciata dall'Europa per le misure una tantum, di nuovo vecchia politica, la cancellazione di EQUITALIA che puzza di condono, (perché hai voglia a fare una perenne campagna elettorale, ma se uno non ha pagato le tasse ed è moroso col fisco, la multa la deve pagare, senza sconti. Di nuovo si torna a parlare di eguaglianza davanti alla legge e di correttezza nei confronti di chi ha sempre pagato le tasse e di credibilità di questo Governo).

Punto 4), i Senatori a Vita. Mi lascia indifferente, SI o NO, i senatori a vita per me andrebbero cancellati, ma se rimangono non devono fare pendere l’ago della bilancia.

Punto 5), il Presidente della Repubblica. Pessima semplificazione del sistema di voto. Mettere i 3/5 dei presenti dà la possibilità di introdurre colpi di mano. Il Presidente della Repubblica non è un fantoccio in mano al Parlamento; ha poteri forti e precisi e promulga le leggi. In uno Stato come l’Italia io non mi sento di escludere che una elezione fatta con i 3/5 dei presenti possa essere forzata o comprata o anche peggio. Di nuovo: se il parlamento non sa mettersi d’accordo allora non si cambia il sistema, si impone che le persone lavorino e trovino accordi. Sono lì per quello, non per scaldare il banco.

Punto 6_a), il voto in data certa. Anche su questo punto della riforma sono neutro, ma mi devo ripetere: non si cambia il sistema, si cambia il modo di lavorare. Se l’iter è lungo, è perché la gente non lavora. Ci sono leggi che passano tra camera e senato e nel giro di 2 settimane sono approvate se ne esiste la volontà. Non si esautora il Parlamento delle sue funzioni con una via preferenziale, anche se ammetto che possa essere necessaria, purché non se ne abusi, come oggi si abusa dello strumento referendario, dello strumento "decreto legge" o della imposizione della fiducia (e allora torniamo al punto di partenza, su come lavora l’odierno parlamento)

Punti 6_b) Coerenza, 7) Abolizione delle province e 8) Abolizione del CNEL: sacrosante da fare subito, mi spiace votare no anche a loro, ma le devo sacrificare, la politica è fatta di compromessi. Per poche cose buone, ce ne sono troppe pericolose o sbagliate.

Punto 9), competenza tra Stato e Regioni. Ritorniamo al punto  3_a) sul Senato dei 100. Dopo anni a combattere per il federalismo mal fatto (vogliamo fare l’esempio dei miliardi di euro di buco nella sanità della regione Lazio durante gli anni di governo di quel fascista di Storace, perché nessuno controllava a livello nazionale cosa facesse la Regione?) adesso si tolgono poteri alle regioni di nuovo centralizzando o creando scontri di potere tra governo centrale e ogni singolo governo regionale. Facile pensar a un governo centrale di destra che mette i bastoni tra le ruote alle regioni di sinistra (o viceversa) su temi importanti come la sanità (pensiamo alla legge sull’aborto per stare in tema di diritti negati o leggi sulle unioni civili omosessuali o sul fine vita, tutta roba per cui i cattolici i ciellini e la Chiesa sono contrari ad esempio). Torniamo al punto del senato dei cento perché? Perché la spacciano come una riforma alla tedesca, peccato che in Germania il senato è fatto da gente eletta dal popolo (i capi di regione) e che le regioni sono federali! Qui nel referendum si promette un Senato su base regionale, ma nessun cittadino elegge i rappresentanti delle regioni al Senato e in più nella stessa riforma si tolgono poteri alle regioni! Per me è roba da matti!

Punto 10) Leggi di iniziativa popolare.  Buono anche questo punto, purtroppo lo devo sacrificare.

Punto 11), Referendum. Sulla regolamentazione dei referendum il mio nervoso sale alle stelle! È stato concepito come estrema ratio dai nostri padri costituenti e ne è stato abusato l’uso da parte di tutti negli ultimi 40 anni. Troppo fumosa la riforma specialmente sul referendum propositivo. Senza contare che non si può, ideologicamente parlando, abbassare il quorum su un referendum a meno del 50% +1 degli aventi diritto. Se uno non partecipa, decide di non avvalersi del suo diritto di voto; è gravissimo che su un referendum il quorum non tenga conto anche di chi decide di non votare.

Punto 12), QUOTE ROSA. Ma scherziamo?!?! MAI nella Costituzione! Le quote rosa sono il simbolo di un maschilismo dominante, un sintomo della mancanza di meritocrazia. L’eguaglianza la si promuove con leggi apposite non la si impone per decreto. Occorre lavorare a livello sociale perché le donne siano rispettate come gli uomini e vengano rispettate dagli uomini. Con le quote rosa in Costituzione si da un altro strumento in mano ai corrotti e ai mafiosi. Che non si faccia lo sbaglio di pensare che le donne non facciano parte del sistema corrotto in cui l’Italia giace, solo per questioni di genere.

Punto 13), eleggibilità del presidente della Repubblica.  Modifica necessaria se si elimina l’eleggibilità del senato.

Punto 14), Tutela delle minoranze e statuto delle opposizioni.  Porcata fumosa e inconcepibile. Nulla è chiaro su questo punto, devo votare no, perché non voglio lasciare a questo Governo, a questo Parlamento la possibilità di modificare a suo piacimento e rovinare o complicare le cose.

Concludendo: la questione del Referendum sulla modifica alla Costituzione non può e non deve né essere relegata ad una mera valutazione del Governo Renzi, ma deve essere trattata nel merito della riforma che propone. Il mio punto di vista, che mi spinge a votare NO a questa riforma di basa sull'analisi della riforma stessa che vedo atta ad indebolire la forza della nostra Costituzione e a perpetrare e rafforzare quel malcostume mafioso e clientelare che ci ha portato a questo punto.  La riforma non serve a nulla se non si cambia la Legge Elettorale, e una riforma costituzionale del genere, sebbene contenga alcuni passi avanti, rimane comunque malfatta e ambigua e può solo portare ad un peggioramento della situazione nel nostro Paese.

1 comment:

Ernesto Pozzoni said...

Ho letto attentamente le tue motivazioni ed effettivamente sono un valido sostegno per il NO. Il punto e che non le vedo sufficientemente forti per non votare il SI.
Dal mio punto di vista il SI non è l'errore, ma è l'alternativa rischiosa. E come ogni rischio merita di essere valutato e non bandito a priori. Penso che il SI apra delle possibilità che debbano essere sapute gestire, e che in caso contrario comportino un peggioramento.
Io penso che in decenni di situazione più o meno stazionaria e di un federalismo informale che ha mostrato la differenza tra il meno peggio e lo schifo, sia arrivato il momento di prendere una scelta non facile e rischiosa. E lo dico io che penso che il piano di Garibaldi sia stato un fallimento deleterio, e quindi dovrei malvedere questo accentramento decisionale. Ma dato che oramai é impensabile qualsiasi divisione effettiva, tanto vale aumentare la velocità di distruzione o di miglioramento nel caso facciano le cose giuste.
L'unico punto che mi fa davvero dubitare e quello delle quote rosa: trovo davvero insopportabile questa formalizzazione del maschilismo e sessiamo della società (e non solo della componente maschile). Ma come tu scrivevi prima bisogna saper scendere a compromessi, e i compromessi si sa non piacciono mai.
Ammetto però che verso l'italia ho fatto un buon periodo a provare un sentimento fortemente negativo che per fortuna sono riuscito a trasformare in una per me più salutare indifferenza, e questo mi aiuta ad essere così freddo e distaccato davanti al rischio. La mia motivazione quindi non può ambire alla presunzione di essere rappresentativa del pro-SI.